Cancellazione delle cartelle esattoriali: ecco quali Bolli Auto, Canone Rai, IMU e Tassa Rifiuti verranno annullati Cancellazione delle cartelle esattoriali: ecco quali Bolli Auto, Canone Rai, IMU e Tassa Rifiuti verranno annullati

Cancellazione delle cartelle esattoriali: ecco quali Bolli Auto, Canone Rai, IMU e Tassa Rifiuti verranno annullati

Cancellazione delle cartelle esattoriali: ecco quali Bolli Auto, Canone Rai, IMU e Tassa Rifiuti verranno annullati

La cancellazione automatica delle cartelle, dopo le varie rottamazioni, saldo e stralcio, condoni e sanatorie, e dopo le cancellazioni d’ufficio di qualche anno fa prosegue la via dell’alleggerire il carico dei contribuenti.
Bollo Auto, TARI, IMU, Canone Rai, IRPEF e così via dicendo. Non cambia nulla riguardo l’oggetto della cartella. Il colpo di spugna introdotto dalla riforma della riscossione è generalizzato.
Bisogna capire però che cartelle spariranno come per magia dall’estratto di ruolo dei contribuenti indebitati. E soprattutto, che fine faranno per davvero questi debiti maturati da chi non ha pagato in tempo le tasse, le imposte o anche le multe per le infrazioni del Codice della Strada.

Cancellazione delle cartelle esattoriali: ecco quali Bolli Auto, Canone Rai, IMU e Tassa Rifiuti verranno annullati

Al solo elencarle viene il mal di testa a più di qualcuno. Le tasse in Italia sono davvero tante e tutte se non pagate per tempo spesso finiscono a ruolo. Tradotto in termini pratici, spesso diventano cartelle esattoriali. Parliamo del Bollo Auto, del Canone RAI, della Tassa sui Rifiuti, dell’IMU. A queste si aggiungono multe per infrazioni al Codice della Strada, multe per violazioni tributarie e così via dicendo.
Adesso con la riforma della riscossione molte di queste cartelle esattoriali verranno cancellate. Ma quali esattamente? Quali Bolli Auto, Canone Rai, IMU e Tassa Rifiuti verranno annullate?

Ecco che fine faranno le cartelle esattoriali di Bolli Auto, Canone Rai, IMU e Tassa Rifiuti

Troppe tasse pagano gli italiani, anzi, troppe tasse gli italiani spesso non riescono a pagare. Ed è così che troppi balzelli finiscono con il diventare cartelle esattoriali. Finendo con il rendere la vita difficile non solo a chi ha debiti, ma pure a chi, frapponendosi tra contribuente ed Ente a cui una tassa è dovuta, deve incassare.
Così adesso, dopo la novità introdotta dalla riforma della riscossione, l’Agenzia delle Entrate RIscossione, cioè il concessionario che dal 2017 ha sostituito Equitalia, adesso può decidere di “arrendersi”. Per le cartelle esattoriali, relative al Bollo Auto, alla Tassa sui Rifiuti, all’IMU e al Canone Rai, tanto per citare alcuni dei balzelli che più frequentemente passano a ruolo, per le quali il concessionario da 4 anni prova un incasso senza mai riuscirci, ecco sopraggiungere la cancellazione automatica.

La procedura però non è semplice, ecco come si arriva alla cancellazione definitiva del debito

Nessuna domanda sarà necessaria. L’Agenzia delle Entrate Riscossione opererà in piena autonomia. Nulla da presentare, istanze da spedire e così via dicendo. Sarà il concessionario ad azzerare queste cartelle esattoriali. Ma una cosa è la cartella esattoriale ed un’altra cosa sono le tasse evase. Perché annullare la cartella significa porre la parola fine all’iscrizione a ruolo. Il credito dell’Ente tornerà ad essere in capo a quest’ultimo. Il Bollo Auto tornerà alla Regione a cui era dovuto. IMU, TARI, TASI torneranno ai Comuni, l’IRPEF all’Agenzia delle Entrate e così via.
La cancellazione definitiva arriverebbe solo se l’Ente a cui il credito è tornato, prenderà la medesima decisione dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Ovvero, che il contribuente che deve pagare, non è solvibile. Sostanzialmente parliamo di chi, per sopraggiunte condizioni, non può essere attaccato dalle procedure esecutive. Figuriamoci da altre azioni diverse che l’Ente può adottare, come il tentativo di incasso diretto o tramite altro concessionario. Se invece il contribuente secondo l’Ente è solvibile, magari alla luce di nuove notizie che l’Ente ha ma che il concessionario non conosceva, ecco che potrebbe anche tornare tutto in mano all’Agenzia delle Entrate Riscossione.