Quando arriva una cartella esattoriale la prima cosa di si provvede a fare è scoprire se c’è la possibilità di non pagarla. Anche senza saldo e stralcio, infatti, ci sono diverse possibilità che consentono di annullare e non pagare una cartella di pagamento.
Va compreso però, che se il debitore chiede la rateizzazione di uno dei debiti presenti in una cartella esattoriale va ad interrompere i tempi di prescrizione. A chiarirlo è la Corte di Cassazione con un’ordinanze del 23 ottobre 2024 con la quale chiarisce che l’istanza di dilazione del pagamento delle somme dovuta da parte del debitore interrompe i termini di prescrizione della cartella stessa.
Attenzione alla rateizzazione
La sentenza riguarda l’impugnazione di diversi avvisi di pagamento notificati dall’agente di riscossione che il debitore ha impugnato per la mancanza di notifica delle cartelle esattoriali. L’agente di riscossione però ha documentato che il debito contestato era stato rateizzato dal debitore e che poi il piano di rateazione era decaduto per l’interruzione dei pagamenti.
Il giudice ha respinto, quindi, la richieste del debitore chiarendo che avendo rateizzato il debito si era a conoscenza dello stesso e che la rateizzazione del debito non si può richiedere se non se ne conosce l’esistenza.
Il debitore, poi, ha presentato ricorso in Cassazione lamentando, ancora l’invalidità delle cartelle stesse per la mancanza di notifica. La Suprema Corte ha respinto il ricorso evidenziando che la
“corretta applicazione del principio secondo cui la richiesta di rateizzazione, facendo ritenere conosciute le cartelle di pagamento relative alle somme che ne costituiscono l’oggetto, vale, di norma, quale atto interruttivo della prescrizione e preclude, di regola, al contribuente la possibilità di utilmente eccepire la mancata conoscenza di esse e degli atti impositivi presupposti (Cass., Sez. 5, 6 febbraio 2024, n. 3414)”.
La rateizzazione interrompe la prescrizione
I giudici nella stessa sentenza evidenziano un fatto particolarmente importante: la rateizzazione indica che il contribuente è a conoscenza del debito e proprio questa conoscenza va ad interrompere la prescrizione.
La Corte sottolinea che anche se la richiesta di rateizzazione non valida la richiesta tributaria e non sottolinea che il contribuente la ritiene giusta, allo stesso tempo certifica che il contribuente è a conoscenza del debito (conoscenza che interrompe la prescrizione) e proprio per questo motivo non può in alcun modo lamentare il fatto che la cartella non sia stata notificata.
La presentazione dell’istanza di rateizzazione, quindi, a cui segue parziale o totale pagamento del debito sottolinea che chi presenta domanda conosce l’esistenza del debito e proprio per questo l’atto di presentare domanda interrompe i termini di prescrizione il cui termine, quindi, inizierà a decorrere nuovamente solo dalla scadenza della prima rata rimasta non pagata.
Per chi presenta piano di dilazione, quindi, non esiste più la possibilità di far annullare la cartella esattoriale per intervenuta prescrizione, a meno che non smetta di pagare le rate e attenda che decorra il termine di prescrizione dal primo mancato pagamento.
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