Rottamazione cartelle, possibile novità da gennaio, ma intanto arriva una nuova scadenza Rottamazione cartelle, possibile novità da gennaio, ma intanto arriva una nuova scadenza

Cartelle esattoriali 2025, ecco quali saranno cancellate

Con l’inizio del nuovo anno arriva la cancellazione di determinate cartelle esattoriali, ma cosa cambia davvero per i contribuenti?

Quali saranno le cartelle esattoriali cancellate nel 2025 dalla riforma della riscossione? Da mesi, ormai, si parla del discarico delle cartelle esattoriali introdotto come una delle novità del 2025 in relazione alla riscossione. In realtà mancano poco meno di due mesi alla fine dell’anno e con l’inizio del 2025 entra in vigore le norma che cancella le cartelle esattoriali, o parte di esse.

Con la riforma della riscossione contenuta nel progetto più ampio della riforma fiscale, sono state previste delle importanti novità per le cartelle esattoriali. Vediamo quali sono e come impatteranno per tutti i contribuenti che hanno contratto debiti con il Fisco.

Novità cartelle esattoriali 2025

La riforma della riscossione ha previsto la possibilità di allungare i piani di dilazione. Oggi un piano di dilazione ordinario può arrivare a un massimo di 72 rate mentre solo in presenza di determinati requisiti e dell’impossibilità a sostenere la spesa con meno rate è possibile arrivare a una dilazione in 120 mesi.

Dal prossimo anno la prima novità è che sempre, quando si chiede un piano di dilazione, dovrà essere dimostrato il bisogno economico di pagare a rate. Poi i piani di ammortamento per pagare a rate le cartelle inizieranno ad allungarsi a 84 rate dal prossimo anno per arrivare gradualmente, nel 2030, a 120 rate.

Molto probabilmente proprio a causa delle novità in arrivo non è stata prevista la rottamazione quinquies che molti attendevano.

Carte esattoriali cancellate

La novità che ha interessato maggiormente i cittadini, però, è quella del discarico automatico delle cartelle. Si tratta di una novità che non riguarda la generalità dei contribuenti, ma nonostante questo è stata presa come una sorta di saldo e stralcio, come una misura che porterà a non pagare più le cartelle esattoriali perchè cancellate in automatico. Non è proprio così.

Il discarico automatico prevede che quando l’agente di riscossione in 5 anni non è riuscito a recuperare i crediti, discarica la cartella in questione e il debito torna nelle mani dell’ente che lo vanta. Quest’ultimo può affidare nuovamente il debito all’agente di riscossione solo nel caso che emergano nuovi elementi che fanno sperare in un recupero. Altrimenti può essere cestinato.

Ma tutto questo che significa? Il discarico delle cartelle riguarda i debiti che sono diventati inesigibili, quelli che non c’è proprio speranza che possano essere recuperati. Un pò come avviane quando nell’ambito di una sanatoria viene previsto il saldo e stralcio: riguarda solo le cartelle esattoriali molto vecchie che non si è riusciti a recuperare, quelle che recuperarle costa di più di quanto farebbero incassare.

Quali cartelle saranno cancellate?

Se un debitore ha una cartella esattoriale che può essere in qualche modo recuperata, non sarà oggetto del discarico. Ricordiamo che prima di essere discaricata, l’agente di riscossione deve provare con tutti i mezzi a vederla saldare: pignoramento, fermo amministrativo, ipoteca sono tutti atti di recupero che possono essere messi in campo per recuperare i crediti.

Se, quindi, il debitore ha un veicolo, ha una casa, ha un conto corrente, la cartella non sarà discaricata. E in sostanza, rispetto a oggi, non cambia nulla visto che sarà in ogni caso costretto a pagare.

Le cartelle cancellate saranno quelle relativi a imprese fallite, a contribuenti morti, a debitori nullatenenti. Quelle, insomma, per le quali l’Agenzia delle Entrate Riscossione non può fare assolutamente nulla.

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