Cartelle esattoriali 2025, per chiudere i conti serve questo ISEE Cartelle esattoriali 2025, per chiudere i conti serve questo ISEE

Cartelle esattoriali 2025, per chiudere i conti serve questo ISEE

Fare la pace con l’Agenzia delle Entrate Riscossione, chiudere i conti con le cartelle esattoriali, ecco nel 2025 che ISEE serve.

Per le cartelle esattoriali tra le varie novità che come sempre ogni anno escono fuori, non c’è nessuna nuova rottamazione. La sanatoria tanto attesa che la Lega più volte ha provato ad inserire nella legge di Bilancio e nel decreto Fiscale collegato alla manovra, non ha trovato i natali.

Però come detto le novità non mancano ed alcune sono importanti lo stesso. Con la riforma della riscossione diverse buone notizie sono in arrivo a partire dal primo gennaio. E come sempre un atto del governo per entrare in vigore deve passare dai decreti attuativi. E adesso il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha approvato proprio quello sulla riforma della riscossione.

Una novità introdotta e quindi operativa da domani primo gennaio è l’estensione delle rate. In pratica i contribuenti avranno più rate a disposizione da chiedere all’Agenzia delle Entrate Riscossione. Con una modifica anche per chi intende richiedere il piano di dilazione massimo che solo dal 2031 dovrebbe diventare appannaggio della generalità dei contribuenti indebitati.

Cartelle esattoriali 2025, novità Agenzia delle Entrate, cosa serve per chiudere i conti

Da domani chi ha dei debiti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione potrà provvedere, entro dei limiti prestabiliti di importo minimo delle rate, a chiedere fino a 84 rate mensili per saldare il debito nei confronti di Agenzia delle Entrate Riscossione. Le cartelle esattoriali potranno essere spalmate per ben 7 anni. Una notevole differenza rispetto ad oggi dove le rate arrivano a massimo 72, cioè in 6 anni.
Un anno in più di dilazione, 12 mesi in più di debito spalmato significa più tempo per pagare, ma anche rate inferiori di importo. E questo non è un fattore da sottovalutare.

Cartelle esattoriali 2025, per chiudere i conti serve questo ISEE

Continua invece a servire la documentazione riguardo alla situazione di temporanea e conclamata difficoltà economico-finanziaria per godere del piano massimo di rateizzazione che come tutti sanno è a 120 rate. Se il richiedente è un privato cittadino, cioè se chi richiede le rate sulle cartelle è un contribuente e non una azienda, la documentazione principale di cui munirsi per chiedere 120 rate mensili all’Agenzia delle Entrate Riscossione è l’ISEE.
E nel 2025 bisognerà munirsi di un ISEE in corso di validità perché quello che le famiglie hanno ricevuto nel 2024 scade il 31 dicembre. L’ISEE necessario per chi ad anno nuovo vuole andare a chiedere all’Agenzia delle Entrate rate più lunghe delle 84 massimo disponibili sarà quello che fa riferimento a redditi e patrimoni del 2023.
Chi vive una situazione di grave difficoltà economica finanziaria al momento, ma che nel 2023 aveva una situazione più rosea, deve provvedere a richiedere all’INPS l’ISEE corrente. Prima occorre presentare la DSU per l’ISEE ordinario, e se la situazione economica del nucleo familiare è peggiorata allo stato attuale delle cose, immediatamente dopo va presentata la DSU per l’ISEE corrente.

L’ultima parola è sempre dell’Agenzia delle Entrate Riscossione

Se il debitore non è un privato contribuente ma per esempio è una partita Iva, serve invece il bilancio di impresa. Va detto che a prescindere dalla situazione economica che può determinare il vantaggio delle 120 rate o dalla possibilità di godere solo di 84 rate, è sempre l’Agenzia delle Entrate Riscossione analizzando il singolo caso, a provvedere a concedere un numero di rate compatibile con l’ammontare del debito totale da rateizzare e della singola situazione del richiedente. Tra algoritmi, percentuali e meccanismi matematici, non sempre chi crede di avere diritto a 120 rate o anche solo a 84, riuscirà ad ottenere questo risultato.