Nella riforma della riscossione per cui è stato necessario un secondo esame in Consiglio dei Ministri dietro sollecito del Ministero dell’Economia e Finanze per dei rilievi mossi dalla Ragioneria di Stato, ecco la grande novità per i contribuenti italiani che hanno cartelle esattoriali che vorrebbero dilazionare. Per chi sta pensando a chiedere una rateizzazione, forse è meglio attendere il primo gennaio 2025. Perché si ampliano le possibilità. E adesso vedremo perché.
Cartelle esattoriali a rate, novità da gennaio 2025, ecco cosa cambia per i contribuenti
In una riforma della riscossione che parla di cartelle esattoriali discaricate automaticamente, di cartolarizzazione delle cartelle discarica, di affidamento a soggetti privati delle operazioni di recupero delle cartelle, ecco che anche le rateizzazioni escono con notevoli novità.
Parliamo di rateazioni ordinarie e non di quelle che comunemente accompagnano provvedimenti di sanatoria come le rottamazioni delle cartelle esattoriali per esempio. Oggi come tutti i contribuenti sanno, fermo restando che la rata minima concedibile non può essere inferiore a 50 euro, i piani sono sostanzialmente due. Per chi ha cartelle esattoriali da rateizzare, fino a 120.000 euro di debiti, i piani sono:
- fino a 72 rate mensili per tutti;
- fino a 120 rate mensili per i contribuenti che hanno oggettive situazioni di difficoltà e soprattutto, documenti che provano queste difficoltà.
Più tempo per saldare le cartelle esattoriali, e senza condoni e sanatorie
Dal 2025, a riforma in vigore, ecco che tutto cambia. Restano le 120 rate concedibili a soggetti in gravi difficoltà economiche o che hanno debiti superiori a 120.000 euro. Ma per tutti gli altri si allungano i mesi da usare per rientrare dei debiti. Nello specifico:
- per domande di rateizzazione presentate nel biennio 2025-2026 massimo rate pari ad 84;
- per domande di rateizzazione presentate nel biennio 2027-2028 massimo rate pari ad 96;
- su domande presentate dal 2029 in avanti massimo rate 108.