Riduzione del prelievo fiscale sui contribuenti, con riduzione da 4 a 3 scaglioni IRPEF e con estensione dell’aliquota più bassa (23%) fino a 28.000 euro. Via libera anche al concordato preventivo biennale per le partite IVA. Ma anche, rate più lunghe delle cartelle esattoriali e azzeramento di quelle più vecchie di 5 anni. Sono i principali interventi in materia fiscale che la Legge Delaga sulla riforma del Fisco produrrà una volta in vigore. Sulla cancellazione delle cartelle obsolete e non più esigibili però servono gli opportuni chiarimenti. Perché altrimenti si rischi di generare false aspettative.
Cartelle esattoriali azzerate se vecchie di 5 anni? c’è chi festeggia già
Sono serviti alcuni chiarimenti del Viceministro Leo per fugare i dubbi relativi alla cancellazione automatica delle cartelle più vecchie di 5 anni da carico dei contributienti. Si tratta del più contestato provvedimento presente nella Legge Delega sulla riforma fiscale. Perché ogni qualvolta si parla di condoni e cancellazioni delle cartelle, si tira fuori la storia che il provvedimento favorisce gli evasori fiscali. La misura però non è un tabula rasa delle cartelle dei contribuenti. In pratica si tratta di un alleggerimento del magazzino insoluti di Agenzia delle Entrate Riscossione. Già con Equitalia si diceva che molti dei debiti dei contribuenti erano soltanto un onere per il Concessionario alla Riscossione. Un peso perché molti dei crediti vantati dall’Agente della Riscossione non erano più esigibili. Si tratta di una delle motivazioni trainanti dei vari provvedimenti di rottamazione cartelle e saldo e stralcio introdotti negli ultimi anni. Un favore al contribuente, ma anche un modo per snellire il carico di Agenzia delle Entrate Riscossione.
Ecco come finirà la storia dei debiti più vecchi
Stando a come si possono interpretare le parole del Viceministro, il provvedimento di cancellazione delle cartelle non sarà un condono tombale delle cartelle più vecchie di 5 anni. Parlare di cartelle esattoriali azzerate se vecchie di 5 anni è un errore. In pratica questi carichi affidati all’Agente della Riscossione saranno cancellati dal magazzino insoluti del Concessionario. Ma resteranno a carico del contribuente perché torneranno all’Ente a cui il debito inizialmente era dovuto. Quindi, cartelle relative all’IMU o alla TARI, saranno cancellate ed il debito di un contribuente tornerà all’Ente a cui era dovuto. In questo caso i Comuni. Per il Bollo quindi tutto tornerà alle Regioni così come debiti IRPEF torneranno in mano all’Agenzia delle Entrate. Saranno poi questi Enti a dover decidere se questi crediti saranno ancora esigibili o meno. E nell’ultima circostanza, sarà l’Ente a decidere se cancellare il credito o riportarlo in mano all’Agente della Riscossione per l’incasso.