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Cartelle esattoriali da 120 rate, ecco come fare pace con i debiti senza condoni e sanatorie

Nuovi piani di dilazione, ecco la novità sulle cartelle esattoriali, il governo studia di concedere 120 rate a tutti.

In una sua recente intervista sul quotidiano Il Messaggero, il Ministro dell’Economia Maurizio Leo ha parlato anche di cartelle esattoriali. Un problema con cui hanno a che fare milioni di famiglie e milioni di contribuenti. Ed è un problema che resta vivo e vegeto nonostante i vari provvedimenti di sanatoria, condono e rottamazioni degli ultimi anni. Ecco quindi che adesso il governo, secondo le parole del Ministro, starebbe valutando di introdurre una nuova possibilità per i contribuenti interessati a rientrare dei loro debiti.

Cartelle esattoriali da 120 rate, ecco come fare pace con i debiti senza condoni e sanatorie

Estendere la possibilità di rateizzare i debiti con le cartelle esattoriali, a tutti e in 120 rate. Sarebbe questa l’idea di riscossione che il governo dovrebbe valutare di inserire nella riforma del Fisco. In pratica, ciò che oggi riguarda pochi contribuenti, potrebbe presto essere esteso alla generalità degli indebitati.
Oggi infatti chiedere una rateizzazione delle cartelle esattoriali è già facoltà di qualsiasi contribuente. ma le rate concedibili sono massimo 72 e quindi 6 anni di dilazione con rate mensili. Solo chi ha evidenti e dimostrate difficoltà economiche e finanziarie, può godere di una agevolazione che porta le rate a diventare massimo 120 e quindi a 10 anni di rateizzazione globale.

Anche le sanzioni IVA da correggere

Rendere strutturale la rateizzazione in 10 anni e 120 rate mensili dei debiti potrebbe presto essere realtà. Una novità distaccata da sanatorie, condoni e rottamazione. Chiunque si trova con debiti che non ha potuto pagare e con cartelle pendenti, potrà così avere maggiore tempo per sanare la situazione. Ma sempre nella riforma del Fisco, ecco un nuovo quadro sanzionatorio per l’IVA. Infatti nella stessa intervista, il Ministro ha parlato di un quadro sanzionatorio del regime IVA in Italia, troppo pesante. Più o meno ciò che da tempo sostiene la Corte Costituzionale. Perché i contribuenti sull’IVA pagano sanzioni che arrivano al 240%. Ben al di sopra della media europea. Ecco che il Ministro ha dichiarato che si ragiona sul portare le sanzioni ad un più equo 60%.