Cartelle esattoriali e debiti fiscali Cartelle esattoriali e debiti fiscali

Cartelle esattoriali e debiti fiscali, novità per chi ha stipendio sopra 2.500 euro

Cambiano le regole per i dipendenti pubblici che hanno cartelle esattoriali e debiti fiscali, pignoramenti più facili.

Quando un contribuente ha una cartella esattoriale o debiti con il Fisco la situazione è sempre delicata. Il Fisco infatti cerca un modo per incassare ciò che deve incassare. Ed il contribuente cerca un modo per pagare in maniera meno imponente rispetto al previsto, che in genere è in soluzione unica. La ricerca delle azioni che si possono intraprendere per far pagare il contribuente è ciò che comunemente fa il Fisco per il tramite magari del concessionario alla riscossione. E adesso ecco una grande novità che riguarda alcuni lavoratori che di fronte a cartelle esattoriali e debiti fiscali rischiano di subire in maniera facile e veloce, il pignoramento del loro stipendio. Con una nuova regola che potremmo definire più rigida del passato.

Cartelle esattoriali e debiti fiscali, novità per chi ha stipendio sopra 2.500 euro

La novità riguarda alcuni dipendenti pubblici. Un lavoratore che ha retribuzioni superiori a 2.500 euro e si trova con cartelle esattoriali e debiti fiscali sopra i 5.000 euro. Questo l’identikit di chi rientra in una novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2025.
Si tratta in effetti di un inasprimento delle regole che diventano quindi più incisive di fronte al caso del contribuente che ha cartelle esattoriali e debiti fiscali ma anche uno stipendio attaccabile.

Ecco le novità della manovra sulle cartelle esattoriali e sui debiti fiscali dei dipendenti pubblici

La Legge di Bilancio dicevamo, perché nell’articolo numero 1 ai commi numero 84 e 85 ecco che viene previsto un nuovo tetto di retribuzione mensile minima a partire dalla quale adottare le procedure di esecuzione forzata come il pignoramento. Ma nello stesso articolo esce fuori anche il tetto minimo di cartelle da cui far partire questa iniziativa. Numeri alla mano pare che siano circa 250.000 euro i soggetti interessati. Che evidentemente sono lavoratori pubblici che hanno cartelle e debiti fiscali sopra 5.000 euro ed uno stipendio tutto compreso pari ad almeno 2.500 euro.

Cosa cambia effettivamente adesso

Alla luce della novità, adesso il concessionario alla riscossione, cioè l’Agenzia delle Entrate Riscossione ha la possibilità di attaccare subito lo stipendio del contribuente. E le regole prevedono la trattenuta fino ad 1/7 dello stipendio mensile ogni mese fino alla completa soddisfazione del debito da parte del diretto interessato. Attenzione, la novità anche se introdotta dalla Legge di Bilancio in vigore dallo scorso primo gennaio, prevede l’avvio di questa nuova regola solo a far data dal primo gennaio 2026.