I 50 milioni di cartelle esattoriali che sarebbero dovuti partire a gennaio con scadenza il 31 gennaio, sono stati differiti da una mini proroga di 1 mese che congela, quindi, riscossione e notifica degli atti fino al 28 febbraio.
Era nell’aria ed era stata annunciata ma sarebbe stato un macigno troppo pensante da far gravare sulle spalle dei contribuenti in crisi economica a causa della pandemia. 50 milioni di cartelle esattoriali, in ogni caso, sono pronte per essere spedite ma dovranno attendere ancora un mese per giungere a destinazione e pretendere il dovuto pagamento.
La proroga è breve, certo, e non darà certamente il respiro che serve agli italiani in crisi. Lo stesso ministro dell’Economia Gualtieri avrebbe voluto uno slittamento più lungo per consentire non solo lo scaglionamento degli invii ma anche di permettere ai contribuenti di uscire da una crisi che si protrae ormai da un anno.
Lo slittamento più lungo non è stato possibile perchèè, ricordiamo, il governo è in carica, dopo le dimissioni del premier Giuseppe Conte, solo per gli affari correnti e vista la pandemia ancora in atto il Consiglio dei Ministri ha ritenuto che un mese fosse il massimo che ci si potesse permettere.
Una soluzione a lungo termine, poi, dovrà essere prese dal prossimo governo e si spera che riesca a dare maggior respiro ipotizzando una rottamazione quarter e un nuovo saldo e stralcio.