La Legge di Bilancio è attesa al passaggio fondamentale per la sua entrata in vigore. Si tratta della Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Niente cambierà però per il provvedimento che resterà così come è nato. La prima manovra finanziaria del Governo Meloni è nata quindi. E dentro una nuova Pace Fiscale, o Tregua Fiscale come è stata ribattezzata. Dentro almeno 3 diverse misure che consentiranno, in maniera diversa ai contribuenti, di fare la pace con il Fisco. Ecco perché serve, per le cartelle esattoriali la guida alla sanatoria tra cancellazione, stralcio e rottamazione.
Cartelle esattoriali la guida alla sanatoria tra cancellazione, stralcio e rottamazione
In base alla natura dei debiti diventati cartella, al loro importo e alla data in cui sono passati all’affidamento dell’agente della riscossione, cambia ciò che il contribuente può fare. La rottamazione riguarda tutte le cartelle di importo superiore a 1.000 euro affidate all’agente della riscossione tra il 1° gennaio 2000 ed il 30 giugno 2022. Le cartelle verranno tagliate di interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni. Bisogna fare domanda all’Agenzia delle Entrate Riscossione con la procedura telematica che presto verrà attivata sul sito dell’Istituto. Sarà l’ADER a rispondere all’istanza, accettando la richiesta o respingendola.
Le rate della rottamazione delle cartelle
In caso di accettazione, verrà comunicato al richiedente l’ammontare del debito netto dovuto. Nell’istanza il contribuente deve decidere se pagare in unica soluzione o a rate in numero massimo di 18 rate e di 5 anni. La rata unica o la prima rata del piano deve essere pagata entro il 31 luglio 2023. Nel 2023 anche l’eventuale seconda rata, che scade il 30 novembre. Con le prime due rate si versa il 20% dell’intero debito. Le altre 16 rate, tutte a scadenze fisse nel 2024, 2025, 2026 e 2027 entro fine febbraio, maggio, luglio e novembre. Ogni rata pari al 5% del debito complessivo.
La cancellazione e lo stralcio, cosa cambia
Per le cartelle esattoriali la guida alla sanatoria tra cancellazione, stralcio e rottamazione non può che fare riferimento alle cartelle fino al 2105. Le cartelle sotto i 1.000 euro, che Italia Oggi chiama mini cartelle, se diventate ruolo entro il 2015, finiscono, alcune nella cancellazione ed altre nello stralcio. Le prime sono quelle relative a debiti contro agenzie fiscali, amministrazioni statali e istituti previdenziali pubblici. Le seconde sono quelle di tutti gli enti diversi da quelli prima citati. Per esempio i Comuni. Ma se la cancellazione delle cartelle è una cosa sicura, se trattasi di quei debiti prima citati, non è così per lo stralcio. Infatti saranno gli enti, e nel caso dei Comuni, la Giunta o il Consiglio, a deliberare se aderire allo stralcio o no.
Cancellazione e stralcio, le differenze
Entro il 31 gennaio, i Comuni dovranno deliberare con richiesta all’ADER e con le modalità che il concessionario entro il 10 gennaio comunicherà, se vorranno utilizzare lo stralcio o meno. I contribuenti sia per cancellazione che per stralcio, non devono produrre istanza. Ma la cancellazione azzera completamente la cartella interessata, lo stralcio no. Sempre in automatico verranno cancellate gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo e le sanzioni. Ma resterebbero da pagare la somma capitale e le spese di notifica e riscossione.