Cartelle esattoriali, ecco cosa succede da gennaio 2025, rottamazione o cancellazione? Cartelle esattoriali, ecco cosa succede da gennaio 2025, rottamazione o cancellazione?

Cartelle esattoriali, ripartono gli avvisi, ma prima quelli con le agevolazioni, quali sono?

Nuovo provvedimento delle Entrate in materia cartelle esattoriali, ecco le novità in arrivo.

Dopo lo stop per la pandemia, dopo i vari provvedimenti in sanatoria degli ultimi anni, si torna a parlare di cartelle esattoriali e avvisi da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Proprio il nostro Fisco ha emanato un nuovo provvedimento ufficiale in cui  viene fuori che verrà data precedenza agli avvisi bonari. Ecco cosa i contribuenti che rientrano in queste problematiche, dovranno attendersi.  

Prima gli avvisi bonari che possono essere risolti con sconti

Sarà per la necessità di fare cassa o anche per venire incontro ai contribuenti con difficoltà legate al pagamento dei debiti fiscali e tributari, fatto sta che in primo luogo l’invio dei nuovi atti di riscossione partirà dai cosiddetti avvisi bonari.

Si tratta degli atti a debito per i contribuenti, che con gli avvisi bonari possono essere risolti senza pagare sanzioni e interessi.

Dopo lo stop agli invii degli atti disposta nel 2020, si da atto alle novità riguardanti la speciale sanatoria sugli avvisi bonari introdotta dalla disposizione del 2021 della stessa Agenzia delle Entrate.

È stato prevista la ripresa agli invii, ma con uno scaglionamento delle notifiche che parte dallo scorso primo marzo 2021 e che finirà il 28 febbraio 2022.

Che sconto negli avvisi bonari?

Gli avvisi bonari di cui parliamo sono quelli relativi all’Irpef, all’Iva ed all’Irap per i periodi che vanno dal 2017 al 2018 e per i quali si potrà sanare la situazione con la possibilità di non versare le sanzioni del 10%,

Una speciale sanatoria condizionata a determinati requisiti. Infatti occorre che il contribuente interessato sia:

  • Titolare di una partita Iva alla data del 23 marzo 2021;
  • Soggetto che ha subito un calo del volume di affari del 2020 rispetto all’anno 2019 di almeno il 30%.