Il decreto Bilancio è ormai alle Camere per il completamento del solito iter di approvazione e di conversione in legge dello Stato. Fino a pochi giorni fa il conto era di circa 1.200 emendamenti.
Si tratta, come tutti sanno, delle proposte di correzione della legge di Bilancio e dei suggerimenti di nuove misure che i parlamentari possono presentare durante questa fase. Proposte che naturalmente devono superare i vari step tra cui quelli delle Commissioni per la verifica della loro ammissibilità.
C’era una proposta che stava riscuotendo notevole interesse ed è quella della rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali. Per le cartelle esattoriali molti guardavano con assoluto interesse a questo nuovo provvedimento che avrebbe agevolato il rientro dei debiti con tagli su interessi e sanzioni oltre che sugli aggi di riscossione. E che avrebbe consentito di pagare a rate il restante debito.
Pare però che la commissione Bilancio adesso abbia respinto l’emendamento. E allora adesso cosa succede? Va detto che sulle cartelle esattoriali, salta la rottamazione quinquies ma arrivano le altre novità.
Perché lo stop alla rottamazione quinquies
La rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali doveva essere una misura che avrebbe concesso ai contribuenti decaduti dalla precedente rottamazione quater di ritornare a poter godere delle agevolazioni. Oltretutto, la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali avrebbe esteso fino alle cartelle affidate all’Agenzia delle Entrate Riscossione entro il 31 dicembre 2023 la loro definizione agevolata.
Secondo i ben informati il no alla rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali nasce dal fatto che secondo la Commissione, le coperture finanziarie necessarie per il via libera mancano.
O meglio, non ci sono gli opportuni chiarimenti riguardo alla copertura del minor gettito che lo Stato avrebbe al netto degli sconti sui debiti dei contribuenti che la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali propone.
Eppure, come sempre noi diciamo, la rottamazione delle cartelle serve al governo per mettere a bilancio, anche senza la prova certa dei pagamenti, determinate somme.
In pratica il governo fa una previsione su cosa incasserà dai pagamenti dei contribuenti che verrebbero spronati dalle agevolazioni della rottamazione quinquies a pagare le rate. Resta il fatto che sulle cartelle esattoriali, salta la rottamazione quinquies ma arrivano le altre novità già programmate.
Cartelle esattoriali, salta la rottamazione quinquies ma arrivano le altre novità, eccole
Niente da fare per i decaduti dalla rottamazione quater, e niente nuove cartelle in sanatoria. Salta la proposta della Lega che tra gli altri portava la firma di Alberto Gusmeroli. Ma come dicevamo, sulle cartelle esattoriali, salta la rottamazione quinquies ma arrivano le altre novità previste da tempo e ormai definitive.
Parliamo delle novità provenienti dalla riforma della riscossione. Per esempio alcune cartelle esattoriali di alcuni contribuenti da gennaio spariranno del tutto dagli estratti di ruolo. Si tratta di quelle cartelle che l’Agenzia delle Entrate Riscossione ha provato invano a incassare senza riuscirci. Cartelle esattoriali che per il concessionario alla riscossione rappresentano solo un peso a tal punto da venire cancellate d’ufficio e senza domanda da parte del contribuente.
Dal 2025 inoltre partirà la possibilità per i contribuenti di richiedere fino a 84 rate di dilazione delle cartelle con i provvedimenti ordinari. Perché dal 2025 inizia il progetto che vuole portare a 120 rate i piani di dilazione ordinari, anche se per step biennali. Si parte quindi dal 2025 e dal 2026 con il passaggio da massimo 72 rate a 84 rate.