La sanatoria del governo Meloni, quella relativa alle cartelle esattoriali è entrata nel vivo. Molti contribuenti attendono in queste ore la scelta del loro Comune di residenza o della loro Regione in materia di stralcio delle cartelle. Infatti una delle misure introdotte nel provvedimento di tregua fiscale è proprio lo stralcio. Ma ci sono anche contribuenti che attendono la cancellazione automatica delle altre cartelle, oppure la rottamazione quater. Ma di cosa si tratta davvero e come funzionano queste misure? Sulle cartelle esattoriali tra sanatoria, condono e rottamazione i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione sono molto attesi.
Cartelle esattoriali tra sanatoria, condono e rottamazione, ecco la guida
La sanatoria delle cartelle è composta da diverse misure, che riguardano differenti debiti dei contribuenti, differenti enti a cui i soldi sono dovuti e diverse date di affidamento all’agente della riscossione. Lo stralcio delle cartelle è la misura che riguarda i debiti che un contribuente ha maturato con il proprio Comune per esempio, alla voce IMU, TARI, TASI, o anche multe per infrazioni al Codice della Strada comminate dai Vigili Urbani. Ma anche il bollo auto delle Regioni dovrebbe rientrare nello stralcio. E a giorni i Comuni e gli altri enti interessati dovrebbero provvedere a manifestare la loro decisione, circa l’aderire o meno a questa sanatoria. Infatti ogni Comune è libero di scegliere se concedere lo stralcio o meno. E dovrà segnalarlo ad Agenzia delle Entrate Riscossione seguendo la procedura che il concessionario ha già provveduto a predisporre tramite comunicato.
Saldo e cancellazione sembrano simili ma non lo sono
Lo stralcio significa cartelle esattoriali abbattute automaticamente di interessi e sanzioni per ritardata iscrizione a ruolo. Tutto senza alcuna domanda da presentare da parte dei contribuenti. Stesso meccanismo della cancellazione d’ufficio, che però riguarda l’intero ammontare della cartella e non solo sanzioni e interessi. Ma la cancellazione opera solo per le cartelle notificate al contribuente entro il 2015 (come lo stralcio) che riguardano debiti maturati verso le Agenzie Fiscali, le Amministrazioni Statali e le casse previdenziali pubbliche.
La rottamazione delle cartelle 2023, come funziona
L’attesa per i chiarimenti dell’agente della riscossione è tanta. Perché tutte le cartelle affidate agli agenti della riscossione tra il 2000 ed il 2022 (giugno 2022), dovrebbero finire nella classica rottamazione. E se cancellazione e stralcio non prevedono domande da parte dei contribuenti, la rottamazione invece le prevede. La rottamazione consentirà di ridurre le cartelle al solo importo capitale, e quindi della tassa o del tributo evaso con l’aggiunta delle spese di notifica ed esecuzione forzata. Azzerati quindi, anche in questo caso, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni. E poi pagamento rateale per 5 anni. Sono in tutto 18 rate trimestrali, di cui le prime due che devono coprire in tutto il 20% del debito totale, in scadenza a luglio e novembre 2023. Le altre ogni febbraio, maggio, luglio e novembre del 4 anni successivi (dal 2024 al 2027). Le domande andranno prodotte sul sito dell’ADER probabilmente entro il 30 aprile.