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Cartelle esattoriali, un terzo sono inesigibili. Ecco chi non deve pagare.

Le cartelle esattoriali inesigibili saranno cancellate. Vediamo a quanto ammontano e cosa c’è nelle intenzioni dell’Agenzia delle Entrate.

L’Italia ha un magazzino di crediti da riscuote, cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate che arrivavano, a fine 2024 a 1.865 miliardi. Alla fine dello scorso anno, di questo mastodontico importo sono stati riscossi 178 miliardi di crediti. Per ridurre il magazzino in questione servirebbe una riforma organica, ma quello che è stato previsto per il 2025 è il discarico per le cartelle non riscosse entro 5 anni.

L’azione della riscossione è troppo limitata e anche laddove si può ricorrere alla riscossione coattiva non sempre è possibile. Se un contribuente ha debiti con il Fisco si può richiedere il pagamento con una cartella esattoriale. Ma se non paga come si procede? Pignoramento, ipoteca, fermo amministrativo per spingere a pagare non sempre funzionano perché ci sono anche i contribuenti che non hanno beni pignorabili e ipotecabili. A quel punto la cartella esattoriale viene dichiarata inesigibile e, a partire dal 2025, potrebbe essere cancellata.

Cartelle esattoriali che saranno cancellate

Da considerare che ad alimentare il magazzino dei debiti sono moltissime cartelle esattoriali di importo assai basso che sono affidate ogni anno all’Agenzia delle Entrate Riscossione. Alle volte riscuotere un debito di importo basso richiede l’impegno di molte risorse e anche laddove non possa essere attivata la riscossione coattiva, la cartella esattoriale rimane valida.

Con il discarico automatico, invece, le cartelle esattoriali inesigibili vengono cancellate e restituite all’ente che vanta il credito per lasciare le risorse dell’amministrazione tributaria ad occuparsi dei crediti che possono essere recuperati ancora.

A fine novembre 2024 il carico di crediti residuo, al netto dei 178 miliardi recuperati e di quelli oggetto di sgravio di 419 miliardi circa, ammonta a 1.267 miliardi di euro.

Il presidente della Comissione Analisi Magazzino Ader, Roberto Benedetti ha spiegato che   “Questi crediti hanno un diverso grado di riscossione: i crediti riscuotibili sono pari a 567,85 miliardi; quelli con profilo di riscossione non determinabile 167,31; mentre quelli con profilo di non riscuotibilità sono pari a 537,75 miliardi.”

Le cartelle esattoriali inesigibili

In base a quello che prevede la nuova norma del discarico automatico delle cartelle, quindi, quelle riferite ai 537 miliardi di euro di crediti inesigibili saranno cancellate. Si tratta di crediti che si dovrebbero riscuotere da aziende fallite, nullatenenti e persone decedute. In nessun modo l’amministrazione fiscale, quindi, può recuperare le somme che le cartelle esattoriali in questione vantano.

Per ridurre in modo significativo il numero di crediti non riscossi, secondo la nota dell’Upb, è necessario un intervento di riforma strutturale. Questo dovrebbe includere, oltre alla cancellazione automatica dei crediti inesigibili già introdotta dal decreto legislativo 110/2024, un ulteriore miglioramento del sistema che identifica quali crediti non possono essere recuperati. In questo modo, l’agente della riscossione potrebbe concentrarsi sulle cartelle con maggiori possibilità di incasso.