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Cibo e merci a rischio in tutta Italia, lo sciopero dei camionisti è a oltranza

I camionisti scioperano contro il nuovo codice della strada e la protesta non ha una data di termine, si va avanti a oltranza. La protesta, avviata il 1° marzo 2025 è stata proclamata dall’Usb e proseguirà a oltranza, la cosa potrebbe avere delle serie ripercussioni sul settore alimentare visto che sono proprio gli autotrasportatori a prelevare le merci e rifornire negozi e supermercati.

Contro cosa protestano i camionisti? Innanzitutto lo sciopero è legato dal mancato rinnovo del contratto di lavoro a cui si aggiungono anche le modifiche al codice della strada.

Lo sciopero dei camionisti

Oltre alle garanzie contrattuali richieste dai lavoratori del comparto, si protesta anche contro la sospensione breve della patente prevista dal nuovo codice della strada: molte infrazioni, infatti, non dipendono dai camionisti ma dalla mancanza di infrastrutture adeguate, come ad esempio la mancanza di aree di sosta attrezzate che obbliga i camionisti a fermarsi in zone in cui rischiano multe.

In molti casi, poi, soprattutto per il trasporto d merci per le quali va rispettata la catena del freddo, i camionisti sono costretti a viaggiare sotto pressione per rispettare i tempi imposti: in questo caso il rischio è quello di esporsi alla multa per eccesso di velocità.

La sospensione della patente, che per un camionista significa l’interruzione dell’attività lavorativa, si somma ad altre criticità rappresentate dalle condizioni del manto stradale e dalla segnaletica insufficiente.

Le conseguenze dello sciopero

Così i camionisti hanno iniziato uno sciopero a oltranza, senza una fine stabilità. La protesta proseguirà fino a quando non sarà convocato un tavolo di discussione per le criticità evidenziate.

Quali potrebbero essere le conseguenze dello sciopero? Potrebbero esserci ritardi nella consegna di merci essenziali nel settore alimentare visto che oltre il 50% dei trasportatori coinvolti nella protesta si occupano proprio della filiera alimentare.

La conseguenza potrebbe essere quella di non trovare prodotti nei supermercati  visto che per l’80% le merci in Italia sono trasportate su gomma. Uno sciopero prolungato potrebbe significare, quindi, scaffali dei supermercati vuoti.

I camionisti, quindi, stanno giocando una partita con il governo mettendo in atto una prova di forza visto che si tratta di un settore strategico dell’economia italiana. L’Usb, inoltre, fa sapere che in mancanza di una presa di posizione del governo per rispondere alle richieste dei camionisti si potrebbe procedere a ulteriori proteste.

Le aziende e le famiglie già in questi giorni potrebbero subire le prime ripercussioni della protesta che potrebbero tradursi anche in un aumento dei prezzi a causa delle difficoltà di trasporto.

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