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Colf e badanti 2021, nuove indennità in busta paga, nuovi riposi e cifre

Obbligatorio inserire in busta paga e pagare alle lavoratrici le nuove indennità provenienti dall’aggiornamento del contratto collettivo.

Il tempo del lavoro domestico privo di regole e senza normative precise è passato da anni. Ormai tutto deve essere in linea con le regole stabilite in sede ministeriale e dopo accordi tra associazioni dei datori di lavoro e rappresentanti dei lavoratori.

Esiste un documento unico opportunamente prestabilito che è il CCNL di categoria e come tale deve essere seguito alla lettera, a partire dalle regole di assunzione e fino al pagamento dello stipendio, passando naturalmente per diritti e doveri di lavoratore e datore di lavoro.

Le novità per l’anno 2021 sono relative soprattutto ad alcune indennità che al lavoratore domestico devono essere riconosciute per legge. E quando si parla di indennità si parla di soldi da erogare in busta paga al lavoratore.

Le indennità da inserire in busta paga a badanti, colf e baby sitter, novità 2021.

L’ultimo aggiornamento del CCNL è relativo all’8 settembre 2020 con alcune novità in vigore già da ottobre dello stesso anno ed altre in vigore dal 1° gennaio scorso.

La prima novità è il cambio di definizione dei lavoratori che adesso sono tutti assistenti familiari. Cambia il livello di inquadramento e quindi lo stipendio per la baby sitter che adesso deve essere inquadrata sempre nel livello BS.

Per i lavoratori domestici che hanno la certificazione delle loro competenze secondo la norma UNI 11766 del 2019, va erogato un surplus mensile di 10 euro. Parliamo naturalmente della patente di qualità.

Nel settore entra in scena la figura dell’educatore formato che va inquadrato nel livello DS e che nasce con l’intento di favorire la ricollocazione in società di soggetti assistiti e affetti da disturbi psichici come possono essere le difficoltà di relazione o i disturbi nell’apprendimento.

Altre novità riguardano gli aumenti retributivi e le nuove indennità economiche

I nuovi  minimi retributivi mensili non possono essere disattesi. Sono le nuove tabelle inserite nel CCNL che prevedono lo stipendio minimo da erogare ai lavoratori. A titolo di esempio basta ricordare che per i lavoratori assunti nel livello BS si sale rispetto allo stipendio 2020, di 12 euro in più al mese. Ma per tutti i livelli di inquadramento sono saliti i minimi retributivi.

Tornando al livello BS che, come detto è diventato pure quello delle baby sitter, per queste ultime se il loro lavoro riguarda bambini sotto i 6 anni di età occorre liquidare una indennità aggiuntiva di 115,76 euro al mese.

Per le badanti invece indennità di 100 euro al mese in più se il loro lavoro riguarda l’assistenza di più di un anziano (molte famiglie hanno la badante per entrambi i genitori anziani).

Resta possibile per le famiglie far rientrare queste indennità nei superminimi individuali, che però dal punto di vista del lavoratore non cambiano la sostanza e le cifre.

Altre novità 2021

Qualcosa cambia anche dal punto di vista normativo. Per esempio, il periodo di prova deve risultare da atto scritto che se in regime di convivenza ha durata pari a 30 giorni lavorativi effettivi (prima era di soli 8 giorni).

Per i contratti a tempo determinato, le proroghe possono essere libere entro il tetto massimo di 24 mesi e di 4 proroghe, oltre il quale occorre assumere a tempo indeterminato (prima la durata proroga dopo proroga era di 36 mesi).

La presenza di telecamere dentro casa o sul luogo di lavoro del domestico, nel caso sia diverso, deve essere indicato sul contratto di assunzione. Se l’istallazione sopraggiunge dopo la firma del contratto, il datore di lavoro è tenuto a darne comunicazione scritta al lavoratore. Le rirese e le immagini devono naturalmente essere trattate in base alle regole previste dal garante della privacy.

Per i permessi retribuiti che restano pari a 16 ore annuali per il convivente e 12 ore annuali per il non convivente, questi permessi adesso possono essere richiesti anche per rinnovo del permesso di soggiorno o nei casi di ricongiungimento familiare.

Passa da 12 mesi a 6 mesi l’anzianità di servizio utile al lavoratore ad avere diritto a 40 ore di permesso retribuito per la frequenza di corsi di formazione professionale specifici per il loro ruolo. Se il corso è riconosciuto da Ebincolf (Entr bilaterale), le ore diventano 64.

Per il lavoratore tenuto a garantire la presenza notturna (per fascia notturna si intende quella che va dalle 21:00 della sera precedente alle 08:00 del mattino seguente), vanno versati contributi previdenziali per 5 ore.