Ma è vero che chi ha un parente disabile può andare in pensione prima? La domanda se la pongono tanti cosiddetti caregivers, ovvero lavoratori che hanno parenti disabili in casa da assistere. Un parente disabile, con la legge 104 è un fattore determinante per molte misure di pensionamento anticipato. La figura del caregiver, cioè di chi assiste un parente disabile è una di quelle che aprono le porte del pensionamento con diverse misure che adesso andremo ad analizzare.
Come andare in pensione prima per via di un parente invalido, 3 soluzioni 2025
Caregivers e pensioni anticipate. Spesso abbiamo parlato di questa particolare categoria di lavoratori e contribuenti in genere che possono sfruttare alcune misure di pensionamento appositamente create per loro.
Oggi analizziamo nel dettaglio queste possibilità in vigore nel 2025. Visto che sono 3 le misure che hanno nei caregivers alcune delle categorie che possono dare diritto all’uscita in anticipo.
La legge 104 di un parente in alcuni casi può agevolare il pensionamento. E non necessariamente la legge 104 propria, nel senso che è vero che anche gli invalidi rientrano nelle medesime misure che adesso vedremo, ma oggi approfondiamo il campo dell’invalidità di un parente. La figura del caregiver anche nel 2025 e grazie alla legge 104 di un parente può consentire di andare in pensione prima.
E con tre misure anche nel 2025 che sono:
- Ape sociale;
- quota 41 per i precoci;
- opzione donna.
Cos’è il caregiver e che requisiti deve avere per Ape, opzione donna e quota 41
Il caregiver è un soggetto che assiste un familiare disabile grave con cui convive. Proprio la convivenza è uno dei fattori determinanti per poter sfruttare le tre misure prima citate. Convivenza tra disabile e caregiver, che deve essere vecchia di almeno 6 mesi. Questi 6 mesi partono a ritroso dalla data di presentazione della domanda. E la convivenza è stabilita sotto lo stesso tetto, cioè in un immobile che ha lo stesso numero civico e che al massimo può avere un interno differente nei casi condominiali per esempio. Ma che genere di parente deve essere l’invaldio a cui il caregiver presta assistenza. Il grado di parentela è altrettanto fondamentale. Perché è necessario che il disabile sia un parente di primo grado, oppure un parente o affine di secondo grado. Per quanto concerne queste ultime due categorie, l’invalido deve essere privo di genitori o coniuge, oppure con genitori o coniugi a loro volta invalidi gravi o con oltre 70 anni di età.
La quota 41 per i precoci, nessun limite di età ma occhio ai requisiti
La prima misura che studiamo è la quota 41 precoci. Per questa misura non ci sono vincoli di età ma basta raggiungere 41 anni di versamenti. Di questi 41 anni, 35 anni devono essere effettivi. Significa che non si devono considerare i contributi figurativi per periodi di indennità per disoccupati percepita dall’INPS o per indennità di malattia sempre coperta dall’Istituto di Previdenza Sociale. E almeno un anno di questi 41 anni di versamenti, cioè 12 mesi di contributi o 52 settimane almeno, devono essere versati, anche se in maniera discontinua, prima dei 19 anni di età.
A 63 anni circa, ecco l’Ape sociale 2025 per i caregivers
La seconda misura che riguarda i caregiver è l’Ape sociale. Un caregiver può andare in pensione con almeno 63 anni e 5 mesi di età e con almeno 30 anni di contributi versati. Rispetto alla quota 41 per i lavoratori precoci del paragrafo precedente, l’Ape sociale ha il limite anagrafico fissato a 63 anni e 5 mesi. Ma è una misura altamente limitata essendo una sorta di reddito ponte che accompagna alla pensione il lavoratore. Non prevede la mensilità aggiuntiva chiamata tredicesima, non prevede trattamenti di famiglia, non ha le maggiorazioni sociali e non è integrata al trattamento minimo. Inoltre non è nemmeno reversibile in caso di prematuro decesso del pensionato ed ha un limite massimo di importo fissato a 1.500 euro al mese. Infine, non si adegua al tasso di inflazione ogni anno e non permette di svolgere un lavoro mentre si prende questa pensione, fatto salvo il lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro annui di reddito.
Dal 2023 opzione donna a poche lavoratrici tra cui le caregiver
Opzione donna è una misura che dal 2023 ha subito una netta riduzione di platea. Da una misura generale per tutte le lavoratrici si è passati ad una misura destinata a poche, tra cui le caregiver. La misura si centra se entro la fine dell’anno precedente quello della domanda di pensione, sono stati completati almeno 61 anni di età ed almeno 35 anni di contributi. Ma molto dipende dai figli avuti. Infatti chi ha avuto un figlio può andare in pensione come caregiver se entro la fine dell’anno precedente ha completato almeno 60 anni di età. Con due o più figli invece, basta che al 31 dicembre dell’anno precedente l’età completata sia pari a 59 anni. Per chi intende uscire come caregiver nel 2025 con opzione donna, la data entro cui completare i requisiti è quella del 31 dicembre 2024.