Pagare bollette salate, sia per la luce che per il gas adesso è diventata una cosa comune a milioni di famiglie. Perché l’aumento esponenziale delle bollette è una cosa che riguarda tanti utenti. La crisi economica, l’aumento delle materie prime, la guerra in Ucraina sono le motivazioni che speso vengono addotte a giustificare i rincari. Ma in alcuni casi sono le stesse ditte fornitrici che evidentemente adottano pratiche che portano a far lievitare le tariffe. Almeno questo ciò che si evince da una recente vicenda che riguarda proprio questa materia. L’Antitrust infatti ha multato Enel Energia, Eni Plenitude, Acea, Dolomiti, Iberdrola e Edison. Multe salate per un totale di oltre 15 milioni di euro. E tutto nasce dal fatto che queste compagnie avrebbero fatto pagare di più ai loro clienti, cambiando in maniera unilaterale le condizioni contrattuali pattuite, in barba a quanto previsto dal decreto Aiuti Bis che impediva questi cambiamenti senza previo consenso del cliente.
Multe alle compagnie di luce e gas, ecco cosa è successo
All’atto della sottoscrizione del contratto con una azienda fornitrice dei servizi, quest’ultima offre al cliente la tariffa migliore che ha a disposizione. Il contratto sottoscritto è sempre a tempo indeterminato, ma la tariffa ha una scadenza. In genere 12 mesi o al massimo 24 mesi, questo ciò che le aziende offrono. Alla scadenza, o si interviene, chiamando il fornitore e chiedendo di nuovo una tariffa conveniente, oppure la compagnia adotta la tariffa che preferisce, spesso salata. Questo ciò che le compagnie multate, o almeno qualcuna di loro, come si legge sul sito tg24.sky.it, hanno fatto. Enel Energia per esempio, ha ricevuto la multa massima pari a 10 milioni di euro perché ha fatto proprio questo, cambiando le condizioni contrattuale sfruttando la clausola contrattuale che porta a scadenza la tariffa precedentemente prodotta. Tutto lecito, ma non per il decreto Aiuti Bis che, secondo quanto asserisce l’Antitrust, vietava questa pratica senza consenso del cliente. Ad Eni Plenitude la multa èp stata di 5 milioni di euro. Meglio è andata a Acea, Dolomiti, Iberdrola e Edison, rispettivamente multate per 560.000, 50.000, 25.000 e 5.000 euro. Probabilmente perché con meno clienti, ma anche perché per esempio, Edison ha deciso di rimborsare autonomamente i clienti, queste compagnie hanno subito multe più leggere delle prime due.
Come chiedere soldi indietro per la luce e il gas delle bollette
Proprio il rimborso di quanto pagato in più è ciò che adesso interessa i consumatori finali, ovvero le famiglie. Va detto che l’Antitrust ha multato le compagnie, ma non gli ha imposto il ristoro dei loro clienti. La via da seguire per chi si sente vittima di questa situazione è sempre quella di prassi per chiedere la restituzione dei soldi. Infatti serve presentare reclamo direttamente al fornitore di luce e gas. Se questo non risponde entro 40 giorni, si passa alla richiesta ad Arera. L’Autorità di regolazione energia reti e ambiente infatti funge da conciliatore. Con una procedura telematica che arriva fino all’incontro, sempre on line tra le parti, Arera cerca di far trovare un accordo prima che si arrivi al passaggio definitivo della controversia, cioè l’aula giudiziaria.