Andare in pensione prima con i buoni postali, una soluzione a cui spesso non si pensa. Anticipare la pensione con un assegno che sia, quantomeno, dignitoso è l’obiettivo di ogni lavoratore. Purtroppo per l’anticipo pensionistico ci si deve adattare a quelli che sono i requisiti richiesti dalla normativa previdenziale esistente e per l’importo dell’assegno ci si deve basare sull’età di accesso alla pensione, sui contributi versati e sulle retribuzioni avute nel corso del lavoro.
Insomma, a parte lavorare, quindi, un soggetto non può fare molto per influenzare la propria pensione futura e se la normativa non permette l’anticipo l’unica alternativa è quella di lavorare fino a 67 anni (requisito destinato ad alzarsi con il trascorrere del tempo).
Andare in pensione prima con i buoni postali
Esiste un buono fruttifero postale destinato a chi vuole investire nel lungo periodo che permette di integrare il proprio reddito futuro. Un buono postale, quindi, che garantisce una sorta di rendita. Si tratta del Buono Soluzione Futuro, che può essere sottoscritto dai titolari di conto postale o libretto monointestato che abbiano un’età compresa tra i 40 e i 54 anni.
Il buono può fruttare con durata variabile e l’importo investito può essere incrementato nel corso del tempo. Il rimborso può essere richiesto in qualsiasi momento, ma si può anche scegliere di averlo sottoforma di rendita al compimento dei 65 anni: la rendita sarà erogata in 180 rate dai 65 agli 80 anni e l’importo lo decide chi investe. Per aumentare l’importo della rata, infatti, basta acquistare nuovi buoni Soluzione Futuro.
Il buono in due fasi, come funziona?
Il buono Soluzione Futuro non può essere cointestato: l’intestatario può essere soltanto uno. Inoltre la struttura finanziaria del buono si divide in due step. Il primo è quello di accumulo che dura dalla sottoscrizione al compimento dei 65 anni di età. Durante questo periodo l’interesse corrisposto è fisso e con interesse composito. Al raggiungimento dei 65 anni al sottoscrittore si riconosce il maggiore rendimento tra:
- capitale sommato al rendimento minimo;
- capitale investito rivalutato all’inflazione.
A partire dal compimento dei 65 anni inizia il secondo step, quello di rendita che dura fino agli 80 anni. Per quindici anni al sottoscrittore viene garantita una rendita mensile che è composta da una quota del capitale investito e una quota degli interessi maturati.
Il tasso applicato a capitale sia fino al raggiungimento dei 65 anni che successivamente è del 3,5%, ma solo se si scegli il rimborso a 65 anni.
In ogni caso, come detto in precedenza, il buono può essere rimborsato in qualsiasi momento, ma per avere diritto agli interessi il rimborso anticipato non deve avvenire prima di 3 anni.
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