A 10 anni dalla sua introduzione anche ai conti correnti e ai libretti postali e bancari, l’imposta di bollo è un prelievo forzoso a cui molti risparmiatori non riescono a sottrarsi. Il suo importo è pari a 34,20 euro per le persone fisiche e a 100 euro per i soggetti giuridici.
Che ci siano 6.000 euro piuttosto che 100.000 euro, l’ammontare dell’imposta di bollo è fissa. Il prelievo da parte dello Stato può avvenire un’unica soluzione annua oppure in quattro rate trimestrali (31 marzo, 30 giugno, 30 settembre, 31 dicembre) da 8,55 euro per le persone fisiche e 25 euro per i soggetti giuridici.
Ma è possibile evitare il prelievo forzoso che riguarda l’imposta di bollo?
Per chi non lo sapesse, l’imposta di bollo non si paga sui conti correnti quando l’importo di questi non supera i 5.000 euro. Ma bisogna fare attenzione, perché se un soggetto è titolari di due conti correnti con importo inferiore ai 5.000 per ciascuno, conta la somma delle due giacenze medie che se risulta superiore ai 5.000 euro non evita il prelievo.
Ma se i possessori di conti correnti sono a conoscenza di tale limite, forse non lo sono altrettanto per quanto concerne un’altra condizione che consente di evitare il prelievo forzoso.
Ci riferiamo al requisito ISEE. La legge prevede che se il suo importo è minore di 7.500 euro, lo Stato non può effettuare il prelievo. Il correntista in questione deve presentare richiesta di esonero dal prelievo per imposta di bollo, tramite autocertificazione alla banca o all’Ufficio postale.
La richiesta va presentata entro il 31 maggio di ciascun anno e con il requisito ISEE appropriato il correntista eviterà di pagare l’ennesima tassa.