Come prendere un Assegno di Inclusione più alto nel 2025 Come prendere un Assegno di Inclusione più alto nel 2025

Come prendere un Assegno di Inclusione più alto nel 2025

Perché c’è la possibilità di far salire l’importo dell’Assegno di Inclusione semplicemente cambiano ISEE?

Da gennaio molte famiglie italiane proveranno per la prima volta a prendere l’Assegno di Inclusione. E molte altre famiglie proveranno a continuare a prendere quello che a tutti gli effetti è un sussidio contro la povertà.
Nel primo caso dovranno presentare domanda all’INPS. Nel secondo caso nessuna nuova domanda è prevista. Serve solo un passaggio fondamentale, che però come vedremo riguarda anche chi la domanda la deve presentare per la prima volta. Parliamo dell’ISEE. Bisogna presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica prima di presentare domanda di ADI ma anche prima di poter continuare a prendere l’ADI anche nel 2025 per chi lo ha preso nel 2024. E se nel primo caso la domanda è su come fare a prendere per la prima volta l’ADI, nel secondo caso è come prendere un Assegno di Inclusione più alto nel 2025.

Come prendere un Assegno di Inclusione più alto nel 2025

Le famiglie beneficiarie del sussidio già oggi sono davvero tante e spesso sono le stesse che prendevano in passato il Reddito di Cittadinanza. Ma sicuramente si sono rese conto sulla loro pelle che con l’ADI si arriva a prendere delle cifre nettamente inferiori rispetto a quelle che prendevano con il sussidio precedente. Questo dipende dal fatto che l’Assegno di Inclusione come platea è sostanzialmente ridotta rispetto al Reddito di Cittadinanza. La nuova misura è appannaggio solo di soggetti sopra i 60 anni, sotto i 18 anni, inseriti in programmi dai servizi sociali, assistenziali o sanitari, invalidi o con carichi di cura. E possono beneficiarne solo le famiglie al cui interno c’è uno di questi soggetti. Solo che il sussidio è calcolato esclusivamente sui soggetti che vi rientrano. Nel senso che mentre il Reddito di Cittadinanza guardava solo ai limiti di reddito e di ISEE, e calcolava tutti i componenti della famiglia nella scala di equivalenza da cui emergevano gli importi erogati, con l’ADI tutto cambia. Se nel nucleo familiare ci sono soggetti con un’età tra i 18 ed i 59 anni senza problematiche, questi soggetti non rientrano nel calcolo del sussidio. In termini pratici con l’ADI ci sono famiglie che prendono molto meno rispetto al Reddito di Cittadinanza.

Prima di tutto va fatta la DSU per l’ISEE

A gennaio il primo passo per chi deve prendere l’ADI, a prescindere che sia la prima volta o che ci sia continuità con il 2024, è l’ISEE. Nel 2025 l’indicatore sarà riferito all’annualità 2023, cioè a patrimoni e redditi del nucleo familiare, di due anni prima. Chi ha subito delle variazioni significative di reddito negli ultimi mesi, farebbe bene a leggere ciò che diciamo.
Infatti basta cambiare il proprio ISEE per recuperare un trattamento più favorevole. Ma come si fa a cambiare l’ISEE? Prima di tutto occorre presentare la DSU per l’ISEE ordinario. E poi passare a chiedere l’ISEE corrente. In questo modo si possono indicare le condizioni economiche, reddituali e patrimoniali della famiglia, più vicine all’attualità. Perché l’ISEE ordinario fa riferimento alle condizioni economiche, reddituali e patrimoniali del 2023 come detto. E in alcuni casi queste condizioni possono essere ostative per il diritto all’ADI o possono incidere negativamente sugli importi.

Per esempio c’è chi alla luce dei redditi che aveva nel 2023, rischia di prendere un trattamento inferiore nel 2025 rispetto al 2024. Perché magari nel 2022 aveva redditi più bassi. Ecco quindi che seduta stante, dopo aver prodotto l’ISEE ordinario sarebbe il caso di passare immediatamente all’ISEE corrente.