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Come trasformare la situazione di invalidità in una pensione, la guida e le prestazioni

In pensione prima o agevolazioni e prestazioni favorevoli, ecco come trasformare la sfortuna dell’invalidità in vantaggi.

Quando si parla di invalidità le misure pensionistiche che consentono di andare in pensione prima proprio grazie alla situazione fisica o psichica precaria del diretto interessato sono davvero molteplici. Anzi in alcuni casi questi vantaggi possono essere sfruttati anche da chi un invalido lo assiste e quindi anche da chi non è invalido lui stesso.

Oggi però dobbiamo fare il punto della situazione relativa alla tipologia di invalidità necessaria per sfruttare alcune misure di pensionamento anticipate davvero favorevoli. Perché in base alle invalidità posseduta si può andare in pensione prima, anzi molto prima. Infatti parliamo in alcuni casi di una pensione già a 56 anni di età, come alternativa ad altre tipologie di prestazioni che si prendono a 61 anni oppure a 63 anni e 5 mesi di età.

Una differente invalidità dicevamo e non soltanto come grado. Perché proprio la natura della patologia invalidante può permettere a più di qualcuno di godere di un vantaggio davvero importante dal punto di vista previdenziale.

Come trasformare la situazione di invalidità in una pensione, la guida e le prestazioni

In linea di massima nel sistema pensionistico e assistenziale italiano esistono due tipologie diverse di invalidità. La prima è l’invalidità civile mentre la seconda è l’invalidità pensionabile. Chi non riesce a comprendere bene questa distinzione potrebbe essere aiutato da una terminologia differente. C’è l’invalidità generica e l’invalidità specifica. E adesso vedremo di cosa si tratta.
L’invalidità civile o generica come definizione parte dalla nostra Costituzione.
Si tratta di un istituto giuridico di assistenza sociale. Il soggetto affetto da una inabilità al lavoro e privo dei mezzi fisici o psichici utili a vivere una vita normale, sono considerati invalidi civili. Questo come definizione. Poi, dal punto di vista della tutela, l’invalido civile è colui che è ritenuto inabile al lavoro in tutto o in parte e a svolgere alcune o tutte (dipende dalla gravità) normali attività della vita di tutti i giorni.

Invalido civile, chi è costui?


Dal punto di vista previdenziale l’invalido civile è colui che a causa di una menomazione di tipo fisico, psichico o sensoriale, viene riscontrato con una riduzione della capacità lavorativa pari ad almeno il 33%.
Il riconoscimento dell’invalidità civile non è legato ai versamenti contributivi e quindi basta il riconoscimento della giusta invalidità civile per ottenere la pensione di invalidità. Invece per le prestazioni come la pensione di inabilità o l’assegno ordinario di invalidità ci sono dei requisiti contributivi specifici.

Ecco alcune prestazioni che si possono sfruttare

In base alla gravità della situazione ed in base al grado di invalidità assegnato dalla Commissione medica invalidi civili si possono così ottenere:

  • prestazioni protesiche e ortopediche;
  • collocamento mirato;
  • esenzione dal ticket;
  • assegno mensile;
  • pensione di inabilità;
  • assegno ordinario di invalidità;
  • indennità di accompagnamento;
  • indennità di frequenza (minori che frequentavano scuole e simili).

L’assegno mensile per invalidità civile è una delle principali misure per questi soggetti. Ma come detto necessita di specifici requisiti:

  • età compresa tra i 18 anni e i 67 anni;
  • invalidità non inferiore al 74%;
  • non superare i limiti di reddito previsti.

Invece la pensione di inabilità riguarda soggetti che rispettano i seguenti requisiti:

  • età compresa tra i 18 anni e i 67 anni;
  • inabilità al lavoro al 100%;
  • non superare i limiti di reddito previsti.

Con il 100% di invalidità civile se il soggetto ha davvero patologie gravi in base alla sua età si può prendere pure l’Indennità di accompagnamento.
Prestazione questa appannaggio degli invalidi civili che hanno difficoltà persistenti a deambulare e di svolgere gli atti quotidiani della vita e a tal riguardo risultano costretti ad avere bisogno di assistenza continua.

Invalidità per minorenni, ma anche pensione di invalidità specifica a 56 anni

Indennità di frequenza per i minori invece riguarda il sostegno, l’inserimento scolastico e l’inserimento sociale di soggetti affetti da invalidità civile ma sotto la maggiore età.

L’invalidità pensionabile invece è un’altra cosa. infatti parliamo della riduzione della capacità lavorativa specifica di un soggetto che se è pari o superiore all’80% dà la possibilità di godere di canali di pensionamento molto favorevoli.

Chi a causa delle patologie invalidanti non è più in grado di svolgere il lavoro che ha sempre svolto, può così prendere una pensione a partire dai 56 anni di età. Nel dettaglio i requisiti per quella che viene chiamata pensione di vecchiaia anticipata per disabili sono:

  • almeno 56 anni di età per le donne;
  • almeno 61 anni di età per gli uomini;
  • 20 anni come contribuzione minima;
  • 80% almeno di invalidità specifica.

Procedura standard per l’invalidità pensionabile

La pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile viene riconosciuta quando una persona non è in grado di svolgere l’attività lavorativa abituale.

La valutazione del richiedente l’invalidità pensionabile viene effettuata dall’INPS ma la procedura di richiesta è sempre la stessa e si passa dal certificato medico introduttivo del medico di base.

Poi si passa alla domanda di pensione vera e propria all’INPS, con visita da passare alla commissione incaricata per il riconoscimento e così via dicendo.

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