Sarà mai possibile che con 20 anni di contributi per la pensione bastano 65 anni di età? A dire il vero esiste questa possibilità. Di misure che favoriscono l’accesso alla pensione il sistema è pieno. E spesso sono misure molto agevolate rispetto ai requisiti ordinari. La legge di Bilancio entrata in vigore dal primo gennaio 2025 nei suoi tanti articoli nasconde una concreta possibilità che possono sfruttare alcuni lavoratori per andare in pensione prima del previsto. E senza dover necessariamente arrivare a maturare carriere contributive lunghe. Esattamente perché bastano 20 anni di contributi per uscire intorno ai 65 anni.
Con 20 anni di contributi per la pensione bastano 65 anni di età, ecco perché
Nel 2025 la pensione di vecchiaia ordinaria è la misura che consentirà il pensionamento con 20 anni di contributi ma solo per chi raggiunge la giusta età pensionabile. Quindi è una misura che è destinata soprattutto ai nati nel 1958, perché sono loro che possono andare in pensione compiendo nel 2025 i 67 anni di età previsti.
Solo chi ha iniziato a lavorare dopo l’anno di entrata in vigore del sistema contributivo con la riforma Dini, oltre all’età e ai contributi deve raggiungere pure un trattamento non inferiore all’assegno sociale per poter vedere accettata la domanda di pensione da parte dell’INPS. Significa che nel 2025 bisognerà maturare un trattamento non più basso di 603,40 euro per andare in pensione per i soggetti che vengono definiti contributivi puri e che pertanto hanno un trattamento diverso dai retributivi.
Ma nel sistema contributivo, per chi vi rientra in pieno per via della sua carriera cominciata dopo il 1995, ecco che ci sono agevolazioni per le lavoratrici con figli. Ed è proprio a loro che si collega la possibilità di sfruttare le pensioni di vecchiaia 2025 anche se sono nati nel 1960.
Pensioni contributive per le donne, agevolazioni evidenti
Per i contributivi puri nel caso delle lavoratrici che nella loro vita sono diventate mamme una o più volte, ci sono agevolazioni molto importanti. Agevolazioni valide ormai da tempo, ma che il governo Meloni ha deciso di aggiornare nella legge di Bilancio. Nello specifico per le lavoratrici madri se nuove iscritte per via del fatto che hanno il primo accredito a qualsiasi titolo successivo al 31 dicembre 1995, c’è la possibilità di sfruttare un concreto taglio all’età pensionabile. Un taglio di 4 mesi a figlio come sempre, ma con un potenziamento per chi ha avuto più di tre figli.
Infatti mentre fino al 31 dicembre 2024 le lavoratrici madri potevano scontare 4 mesi a figlio avuto fino a massimo 12 mesi rispetto ai 67 anni di età delle pensioni di vecchiaia, dal primo gennaio questo sconto può arrivare a 16 mesi per chi ha avuto 4 o più figli. Il limite passa quindi da 12 mesi per donne con almeno 3 figli avuti a 16 mesi per donne con almeno 4 mesi avuti.
In pensione nel 2025 anche senza i 67 anni, come?
Proprio per questo possiamo sostenere che ci saranno delle nate nel 1960 che potranno andare in pensione nel 2025. Parliamo di chi, per data di nascita, riesce a compiere i 65 anni e 8 mesi entro il 31 dicembre 2025. In pratica, fino alle nate entro il mese di aprile del 1960 si apre questa concreta possibilità di anticipare l’uscita che, senza l’intervento del governo, poteva sopraggiungere solo nel 2026.
Quindi, ecco la possibilità di andare in pensione anche adesso ed anche senza aver ancora raggiunto i 67 anni di età. Se estendiamo il discorso anche alle altre misure contributive, i vantaggi si moltiplicano. infatti quanto detto in precedenza si applica pure alla pensione di vecchiaia contributiva a 71 anni, che per le donne nelle condizioni prima citate si prenderebbe così a 69 anni e 8 mesi. E pure per le pensioni anticipate contributive, che dai 64 anni previsti si potrebbero anticipare ancora a 62 anni e 8 mesi.