Come previsto, il decreto Sostegni bis approderà solo la prossima settimana nel Consiglio dei ministri. Tra i punti in discussione, la metodologia di calcolo da utilizzare per la distribuzione dei contributi a fondo perduto alle partite Iva per circa 14 miliardi di euro.
Ciò che trapela è l’applicazione di un meccanismo in due tranche. La prima dovrebbe prevedere un’erogazione automatica basata sulla perdita di fatturato, in modo da rendere la ricezione dei pagamenti più veloce.
La seconda tranche concederebbe l’opportunità alle partite IVA interessate, di incassare un saldo a fine anno utilizzando come metodo di calcolo i dati del bilancio o per i lavoratori autonomi, le informazioni presenti nella dichiarazione dei redditi.
Quanto detto, sembra essere un compromesso tra rapidità di erogazione iniziale in qualità di acconto e un pagamento successivo a saldo, basato su un calcolo più analitico che tiene conto di vari indicatori rendendo più equo il versamento dei contributi a fondo perduto, ma allo stesso tempo, sicuramente più lento.
Il calo del fatturato
Ma quali periodi di fatturato e corrispettivi saranno presi in considerazione per calcolare la perdita registrata dalla partita IVA e quindi stabilire l’importo da erogare dei contributi a fondo perduto?
E’ probabile che si tenga conto della differenza di fatturato conseguita tra il periodo che va dal 1° aprile 2019 fino al 31 marzo 2020 e quello che parte il 1° aprile 2020 e termina il 31 marzo 2021. Potrebbe restare un punto fermo il calo di almeno il 30% come requisito.
Per quanto concerne gli scaglioni di fatturato relativo al periodo 1 aprile 2019 – 31 marzo 2020, le partite IVA con meno di 100mila euro riceveranno il 60% della perdita di fatturato media mensile. Tra 100mila e 400mila euro riceveranno il 50%. Tra 400mila e 1 milione di euro riceveranno il 40%. Tra 1 milione di euro e 5 milioni di euro riceveranno il 30%. Infine, tra 5 milioni di euro e 10 milioni di euro riceveranno il 20%.