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Cosa può chiedere all’INPS la vedova di un pensionato defunto oltre alla pensione di reversibilità

Al decesso di una persona, se questi era già pensionato, alla vedova o ai familiari che rientrano come diritto, spetta la pensione di reversibilità. Si tratta della misura che consente alla vedova o ad altri familiari, di godere di un trattamento previdenziale basato sulla pensione percepita dal defunto mentre era in vita. Importi e percentuali di questo trattamento variano in base al grado di parentela dei superstiti con il defunto, al numero degli aventi diritto alla reversibilità e al reddito dei superstiti.
Oggi però non parliamo della pensione di reversibilità e della sua domanda, che insieme alla dichiarazione di successione, sono gli adempimenti che difficilmente i superstiti dimenticano di presentare. Oggi parliamo di una situazione assai diffusa che di fatto fa perdere soldi ai superstiti di un pensionato deceduto. perché alla morte di un pensionato oltre alla reversibilità c’è altro da chiedere all’INPS.
Oltre alla pensione di reversibilità e ai superstiti alla vedova spettano sempre degli arretrati, ma vanno richiesti all’INPS tramite la procedura dei ratei maturati e non riscossi.

Oltre alla pensione di reversibilità e ai superstiti alla vedova spettano sempre degli arretrati, ma vanno richiesti all’INPS

La pensione di reversibilità senza dubbio è l’istituto principale che riguarda il coniuge o alcuni eredi di un pensionato deceduto. Anche perché è quello che permette ai superstiti che non hanno altro modo di andare avanti nella vita di tutti i giorni.

La pensione di reversibilità pari al 60% della pensione del defunto spesso è l’unico canale di sostentamento della vedova. Ripetiamo, alla morte di un defunto però, i superstiti dall’INPS nella stragrande maggioranza dei casi hanno diritto anche ad altro.

Perché il defunto nove volte su dieci si trova a credito nei confronti dell’INPS. Basti pensare alla maturazione della tredicesima mensilità per esempio.

Le rate maturate oltre alla pensione di reversibilità, ecco i chiarimenti

Anche sulle pensioni i titolari del trattamento hanno diritto alla tredicesima. Escludendo la pensione con l’Ape sociale infatti, non c’è trattamento previdenziale che non sia basato su 13 mesi.

La tredicesima come per i lavoratori, anche per i pensionati viene erogata a natale. Il mese di dicembre infatti è quello canonico usato dall’INPS per pagare la mensilità aggiuntiva che per questo alcuni chiamano gratifica natalizia.

E se il pensionato muore prima di ottenere la tredicesima? Ecco che una quota di tredicesima rimane a credito del defunto e quindi dei suoi superstiti. Lo stesso ragionamento può essere fatto per i pensionati che godono anche della quattordicesima.

Anche se rispetto alla tredicesima che riguarda tutti, la quattordicesima riguarda solo i pensionati che hanno trattamenti fino a 2 volte il trattamento minimo INPS e si prende a luglio di ogni anno.

Cosa può chiedere all’INPS la vedova di un pensionato defunto oltre alla pensione di reversibilità

Per la tredicesima il calcolo da fare per capire ciò che i superstiti possono ottenere è piuttosto semplice. In effetti il pensionato matura 1/12 di tredicesima ogni mese dell’anno solari di riferimento, cioè di quello alla fine del quale si ottiene la mensilità aggiuntiva. In base alla data del decesso ed al mese della morte del pensionato, i superstiti hanno maturato tanti dodicesimi di tredicesima.

La tredicesima totale e teorica spettante al pensionato per un anno intero, diviso 12 mesi e moltiplicato per i mesi in cui il pensionato è stato in vita. Questa la formula giusta per capire che tredicesima spetta. E l’erogazione come detto non è automatica, ma deve passare dalla domanda di rate maturate e non riscosse che i superstiti farebbero bene a produrre insieme alla domanda di reversibilità. Senza domanda infatti l’INPS non verserà mai queste spettanze.