Iniziamo con il dire che il codice IBAN, come chiarito dalla Cassazione e dal Garante della Privacy stesso, è un dato personale ed, in quanto tale, è, dunque, coperto da privacy.
Quindi, sostanzialmente, nessuno potrà pubblicarlo o darlo ad altri senza il vostro consenso.
C’è da dire, inoltre, che il titolare di questo documento ha il diritto di chiedere un risarcimento danni, anche se non c’è stato nessun pagamento sul conto.
Quindi potete immaginare che il solo avere l’IBAN di qualcuno deve farvi ragionare sul come trattarlo: con i guanti! O almeno… evitate che finisca in mano ad altri e sarete apposto.
Cosa possono fare con il mio IBAN gli altri?
Intanto è sbagliatissimo pensare che con il solo IBAN sia possibile risalire al proprietario stesso del documento.
Esso, quello che può fare, è rivelare il numero del conto corrente e la banca in cui è stato aperto… per questo viene usato per ricevere bonifici.
Ora passiamo alla domanda che vi starete, probabilmente, più facendo:
Se hanno il mio IBAN possono addebitarmi qualche spesa?
Sì, ma no.
Ok forse vi sembrerò stupido ma ora mi spiego subito. Quello che possono effettivamente fare se hanno il vostro IBAN è una cosa sola: presentare alla banca una richiesta di addebito.
Voi direte: Ah, allora possono provare a rubarmi dei soldi. Be’… no.
Questa richiesta, infatti, dovrà poi essere accettata dal titolare altrimenti verrà come ignorata dalla banca.
L’unico rischio che correte è uno: il fatto che la firma del titolare, per accettare l’addebito, possa essere data anche in digitale.
Quindi, una persona che è riuscita a risalire a te, dopo aver scoperto il tuo IBAN, dopo aver falsificato la tua firma potrà addebitare una spesa mensile, poiché più difficile da notare, sul vostro conto.
Ma è molto improbabile che qualcuno, con queste “doti” venga a usarle per il vostro conto corrente, quindi, potete dormire sogni tranquilli.
Dunque: a dare il vostro IBAN non rischiate quasi nulla… o, almeno, non vi esporrà a truffe.
