Per la legge, chi fa graffiti è considerato un vandalo, il codice penale infatti dice che chi fa graffiti su immobili rischia la reclusione da uno fino a ben sei mesi o una multa da trecento fino a mille euro.
C’è anche una piccola eccezione, infatti se i graffiti vengono fatti su luoghi storici, come il Colosseo ad esempio, si rischia la reclusionee da tre mesi a un anno e una multa da mille a tremila euro.
Tuttavia, per la Cassazione chi fa graffiti non è sempre punibile, infatti il reato non avviene se chi crea dei graffiti lo fa su un muro già imbrattato e se il graffito creato non rappresenta nessun tipo di: Incitazione alla violenza,blasfemia e/o qualunque tipo di volgarità
Tuttavia, se un poliziotto vede un giovane fare graffiti su: Edifici privati, veicoli di servizio pubblico (come treni, metro, autobus e/o aerei) quest’ultimo potrà procedere con una denuncia nell’immediato.
Se i proprietari del luogo/servizio pubblico vogliono perdonare il vandalo, il reato procede ugualmente essendo un illecito penale; ma essendo una pena inferiore ai 5 anni di carcere, si può chiedere il perdono e l’archiviazione per “particolare tenuità del fatto”. Nonostante questo, però resta la fedina penale sporca e si dovrà risarcire per i danni causati.
Tuttavia se il “vandalo” non si oppone potrebbe anche solo dover pulire quello che ha imbrattato, o nel caso fare dei “lavoretti” gratuitamente per la persona a cui ha imbrattato i propri beni.
Quindi cosa si rischia?
Chi imbratta edifici senza alcun valore storico da trecento a mille euro o reclusione da uno a tre mesi. Mentre per edifici con valore storico multa da mille a tremila euro, o reclusione da tre mesi ad un anno.
Può essere applicato l’archiviazione e il perdono attraverso “la particolare tenuità del fatto” lasciando comunque la fedina penale sporca, e il risarcimento da pagare o con soldi o con servizi.