L’Italia è un Paese di furbi? La domanda non è un qualcosa di astratto ma può essere considerata di dominio comune visto che spesso le notizie dei TG, dei quotidiani e dei media riportano come Guardia di Finanza, INPS, Ispettorato e altri organi di controllo scovano persone che vengono definite “furbetti”. In Italia ci sono leggi, normative, provvedimenti, regole e chi più ne ha più ne metta, che a volte sono molto rigide.
Ci sono prestazioni previdenziali, prestazioni assistenziali, bonus, agevolazioni, ma ci sono anche tasse, imposte, tributi da pagare. Una miriade di cose a cui il contribuente medio spesso ha difficoltà a starci dietro. Eppure molti contribuenti riescono a “fregare” lo Stato. Cioè molti contribuenti riescono a fare i furbetti. E anche sulle pensioni questo accade sovente.
Cosa sono i furbetti delle pensioni che in Italia sono molto diffusi?
Nel 2019 nacque il reddito di cittadinanza, cioè un sussidio contro la povertà che erogava un beneficio economico mensile ai richiedenti che però dovevano rispettare rigide condizioni reddituali, patrimoniali, di nucleo familiare e così via dicendo.
Adesso alla stessa maniera funziona un nuovo sussidio, cioè l’assegno di inclusione. I contribuenti italiani poi sono assoggettati a tasse sulla casa, sulle auto, sul televisore, sulla spazzatura, sui redditi e così via dicendo.
Chi ha redditi bassi è favorito da bonus e agevolazioni. Chi ha versato contributi può andare in pensione, ma anche chi ha invalidità di un certo tipo, oppure condizioni economiche ridotte.
In pratica, non c’è misura che non preveda rigidi requisiti che spesso escludono un cittadino da una prestazione che lo stesso cittadino però considera un suo diritto.
E qui parte la caccia all’aggiramento degli ostacoli. Se non posso avere diritto ad una prestazione collegata al reddito perché il mio reddito è troppo alto, allora cerco di abbassarlo.
Ecco alcune tipiche pratiche da furbetti
Ci sono famiglie che si dividono fittiziamente solo per abbassare l’ISEE per esempio. False separazioni consensuali dei coniugi, false residenze in case diverse da quelle dove vive la stessa famiglia.
C’è chi preferisce lavorare in nero o chi preferisce celare redditi e patrimoni nelle maniere che ritiene più opportune. Ecco quindi cosa sono i furbetti. Cioè coloro che per arrivare ad un obiettivo particolare adottano tutti gli stratagemmi di cui possono avere contezza. Ed a volte anche contro la legge.
Incassare la pensione da invalidi senza essere invalido
Come dicevamo anche sulle pensioni i furbetti non mancano. In poche ore due casi di cronaca infatti hanno riportato l’attenzione sui furbetti delle pensioni.
Per esempio, da Napoli, come scrivono quelli di Mediaset sul sito di TGCOM24, una coppia di coniugi è indagata per truffa aggravata ai danni dell’INPS e quindi dello Stato. I due sono rei di aver truffato l’Istituto Previdenziale per ben 125.000 euro. Il motivo è che l’uomo della coppia avrebbe percepito una pensione da cieco per ben 20 anni.
Ma cieco non lo è. A dire il vero nel caso di specie, su cui gli inquirenti stanno ancora indagando e fino a colpevolezza acclarata, pare che il diretto interessato fosse solo ipovedente e non cieco. Quindi non avrebbe mai detenuto i requisiti utili alla pensione che ha percepito per 20 anni.
Si tratta solo di un esempio e di una notizia che tante altre volte ha destato scalpore, cioè i falsi invalidi che prendono pensioni di invalidità ma che stanno bene o per lo meno, non stanno così male da avere diritto a quei trattamenti.
L’uomo pare prendesse sia la pensione da cieco (quella per ipovedenti gli toccava naturalmente), che l’accompagnamento, ma come sempre, da alcune riprese di alcune telecamere, era evidente che l’uomo in perfetta autonomia non aveva bisogno di nessuno per uscire, camminare o attraversare la strada.
Incassare la pensione del padre o della madre deceduti, ecco cosa fanno i furbetti
Un altro caso di cronaca invece riguarda un soggetto che per una decina di anni avrebbe incassato la pensione del padre morto. In questo caso oltre 60.000 euro percepiti indebitamente dal figlio di una persona deceduta che ha continuato ad incassare la pensione del padre morto sul conto corrente solito e con soldi prelevati al bancomat.
Nel caso di specie pare che tutto sia emerso nel momento in cui l’ente gestore della casa popolare del defunto aveva avviato controlli riguardanti la casa stessa per via di una probabile occupazione abusiva di immobile. Strano che all’INPS non abbiano avuto notizie del decesso di un loro pensionato. Infatti in genere al decesso di un titolare di pensione l’INPS ne dovrebbe avere notizia direttamente dal Comune di residenza del defunto. Eppure anche in questo caso parlare di furbetti che riescono per anni a frodare lo Stato sulle pensioni non è una rarità.
Notizie più macabre in passato hanno portato alla luce storie assurde di figli che per incassare la pensione di un genitore morto non ne denunciano il decesso, cercando di occultare la salma o lasciandola in casa per mesi o anni.