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Da 8 a 100 euro di indennità alle badanti dai datori di lavoro 

Indennità aggiuntiva per le badanti, ecco quando il datore di lavoro è costretto a pagare perché la badante ha diritto

Ci sono obblighi che anche un datore di lavoro del settore domestico, quindi di badanti e colf, deve rispettare. Nonostante la mistificazione del settore, con le lavoratrici che si sentono denigrate, sottopagate e poco tutelate, le norme esistono. Il problema è da ricercare altrove, magari con la scarsa virtuosità dei datori di lavoro. Obblighi stabiliti dalla legge che devono essere rispettati. Uno di questi pochi lo conoscono e poche badanti sollevano dubbi al riguardo. Parliamo delle indennità aggiuntive sullo stipendio. 

Anche 100 euro in più al mese alle badanti

Spettano 100 euro in più al mese per le badanti che possono godere di una indennità aggiuntiva mensile sulla busta paga. 100 euro in più al mese spettano alla badante che assiste più di un invalido a casa. Sembra una stranezza, ma una situazione del genere è più diffusa di quanto si ipotizza. La badante spesso viene assunta in una casa e deve assistere marito e moglie, entrambi non propriamente autosufficienti. Ma in genere viene assunta da uno dei due e pagata con stipendio normale. L’incremento di 100 euro però è stabilito per legge, e deve essere pagato. 


La certificazione di qualità deve essere giustamente valorizzata con lo stipendio


L’indennità da 100 euro deve essere pagata a tutte le badanti assunte al livello CS o DS. Sempre che, come anticipato, prestino assistenza a due o più anziani o invalidi non autosufficienti. Invece per l’indennità da 8 a 10 euro al mese bisogna avere il patentino di qualità. In pratica la badante deve avere una certificazione delle sue competenze per poter ambire a prendere 130 euro in più all’anno compresa la tredicesima. Indennità aggiuntiva che deve essere erogata solo a chi prende stipendio pari o inferiore al minimo previsto dal CCNL