Manovra di Bilancio ancora da mettere a punto ma alcuni provvedimenti sembrano ormai una certezza. Perché a dire il vero il tempo stringe e quindi adesso bisogna fare presto per presentare entro ottobre una manovra finanziaria da approvare entro la fine dell’anno.
Certo, ci sono provvedimenti tutti ancora da mettere in piedi, come per esempio la riforma delle pensioni. Ma altri provvedimenti anche se non ancora ufficialmente, pare che siano oramai pronti.
Uno di questi riguarda le tasse dei contribuenti. E dalla manovra un taglio alle tasse fino a 60.000 euro per i contribuenti sembra ormai una misura bella e pronta. Ecco di cosa si tratta e come funziona.
Dalla manovra un taglio alle tasse fino a 60.000 euro per i contribuenti
Tasse, cioè uno dei principali argomenti di discussione in Italia. I contribuenti italiani pagano troppe tasse? Ecco che almeno per quelle sui redditi da anni ormai si sta provando ad inserire una netta riduzione del prelievo. Un trend iniziato ormai da tempo che avrà una nuova puntata con la nuova manovra. L’Imposta sul reddito delle persone fisiche, cioè l’IRPEF, è ciò che pagano i contribuenti sui redditi da lavoro, sui redditi da pensione, sui redditi immobiliari e così via dicendo. Il sistema è basato su diverse aliquote e su diversi scaglioni progressivi che fanno pagare di più a chi ha di più. Ma sono le aliquote di imposta ad essere troppo pesanti. Però adesso ecco fuoriuscire dalla manovra un taglio alle tasse fino a 60.000 euro per i contribuenti. Perché probabilmente la riduzione del prelievo fiscale farà capolino nella prossima legge di Bilancio.
Le nuove aliquote e gli scaglioni cambiano di nuovo
Oggi l’IRPEF si versa con una aliquota del 23% sui redditi fino a 28.000 euro. Poi si versa il 35% sui redditi che vanno da 28.000 a 50.000 euro e il 43% sui redditi oltre 50.000 euro. Significa che un contribuente che ha redditi per 20.000 euro annui paga di IRPEF 4.600 euro. Se invece il reddito è di 30.000 euro, sui primi 28.000 euro versando il 23% l’imposta dovuta sarà di 6.440 euro, mentre sugli altri 2.000 euro si verserà il 35%, cioè altri 700 euro.
Si tratta del meccanismo a scaglioni progressivi, con l’imposta più alta dello scaglione successivo che si applica sulla parte di reddito eccedente il primo scaglione.
Come funziona la modifica all’IRPEF
Queste aliquote, recentemente cambiate dal momento che fino allo scorso anno erano 4 e c’era uno scaglione in più che prevedeva il 25% di prelievo sulla parte di redditi tra i 15.000 ed i 28.000 euro, dovrebbero subire un nuovo restyling. Perché l’attuale secondo scaglione verrà incrementato di 10.000 euro e verrà abbassata l’aliquota.
Pare infatti che il secondo scaglione che oggi guarda ai redditi fino a 50.000 euro passerà a redditi fino a 60.000 euro. E poi l’attuale aliquota al 35% passerà al 33%. Un risparmio tanto più grande quanto più si avvicina il reddito dei contribuenti alla soglia dei 60.000 euro. Per esempio, chi ha 30.000 euro di reddito come detto prima, pagherà sempre 6.440 euro, ma sui 2.000 euro successivi al posto di 700 euro al 35% verserà 660 euro.