Non sempre l’Agenzia delle Entrate Riscossione ha ragione quando chiede ad un contribuente il pagamento di una cartella esattoriale. Ci sono tanti cavilli normativi e burocratici che devono rispettare sia i contribuenti che il concessionario per completare nel modo giusto la procedura di richiesta di pagamento e il successivo onorare il debito da parte di un contribuente.
Non di rado i debiti, le multe e infine la cartella esattoriale finiscono dentro contenziosi e cause in tribunale. E una recente pronuncia della Terza Sezione Civile della Suprema Corte di Cassazione ha stabilito un precedente che agevola i ricorsi da parte dei contribuenti indebitati.
Un precedente che tratta di prescrizione delle cartelle e di cancellazione di questi debiti.
Dalla multa alla cartella esattoriale, chiedere la cancellazione del debito è possibile anche dopo 5 anni
Dopo il rigetto in primo e in secondo grado, ecco l’accoglimento delle istanze di una contribuente. Una cittadina che contestava il fatto che una cartella esattoriale evidentemente caduta in prescrizione, non poteva essere annullata. E perché la stessa contribuente non aveva chiesto la cancellazione per sopraggiunta prescrizione del debito tra la notifica di una multa per violazione del Codice della Strada e la notifica della cartella esattoriale. La Corte di Cassazione con l’ordinanza numero 18152 depositata nel mese di maggio 2024, ha dato ragione alla ricorrente a cui effettivamente ha deciso di far decadere il debito per sopraggiunta prescrizione. Nel caso di specie tra la notifica di una multa per violazione del Codice della Strada e la successiva notifica della cartella, essendo decorsi 5 anni, il debito è da considerarsi come annullabile.
Ecco le conclusioni della Suprema Corte di Cassazione
In pratica, ciò che veniva mosso nei confronti della ricorrente nei primi due gradi di giudizio era il fatto che la sopraggiunta notifica della cartella esattoriale, anche dopo i 5 anni, fungeva da atto di interruzione della prescrizione. E dal momento che la contribuente non aveva prodotto istanza di annullamento della multa per sopraggiunta prescrizione, dopo l’arrivo della cartella questa istanza non era più presentabile.
Una vera e propria nuova precisazione della Suprema Corte di Cassazione che sottolinea come “costituisce motivo di opposizione all’esecuzione ai sensi dell’articolo numero 615 del Codice di Procedura Civile il motivo con il quale viene dedotta l’avvenuta prescrizione dei crediti oggetto dell’intimazione nel periodo intercorso tra la data di accertamento delle violazioni amministrative e la notificazione del primo atto interruttivo”. L’articolo del Codice prima citato tratta proprio delle modalità riguardanti la Forma dell’Opposizione.
E la prescrizione, in base ai dettami dell’articolo numero 28 della legge numero 689 del 1981, è di 5 anni.
Chiedere la cancellazione a prescindere se prima o dopo la notifica della cartella esattoriale
Secondo la Cassazione non interrompe il diritto ad eccepire la prescrizione di un contribuente il fatto che non aveva presentato istanza contro la cartella e non erano decorsi 5 anni dalla notifica della cartella esattoriale stessa.
In buona sostanza, un contribuente può sempre chiedere la cancellazione per prescrizione di un debito a prescindere se prima o dopo la notifica della cartella esattoriale.