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Dall’Inps 850, 467 e 531 euro: ecco gli invalidi che prendono tutti e tre questi assegni

L’Inps potrebbe versare agli invalidi tre assegni tutti insieme del valore di 850, 531 e 467 euro. Ma quali sono i requisiti che servono per averli?

In alcuni casi agli invalidi potrebbero spettare ben tre assegni al mese di importo rispettivamente di 850 euro, 467 euro e 531 euro. Ovviamente, va specificato subito, non si tratta di prestazioni economiche che sono riconosciute in automatico a tutti gli invalidi, visto che per riceverle tutte e tre è necessario essere in possesso di specifici requisiti.

Nei seguenti paragrafi vi illustreremo quelli che sono i requisiti specifici per ciascuno dei tre assegni che abbiamo menzionato per concludere con quelli che servono per poter ricevere la somma di tutte le prestazioni in oggetto.

Assegno di 850 euro al mese, per quali invalidi?

A prevedere l’assegno di 850 euro è il decreto legislativo 29 del 2024, il cosiddetto Decreto Anziani. Si tratta di un provvedimento che ha previsto una serie di misure a favore delle persone anziane e di quelle non autosufficienti.

L’assegno di 850 euro è stato previsto in via sperimentale per le persone anziane non più autosufficienti che non sono più in grado di provvedere a sé stesse. L’assegno dovrà essere impiegato per il pagamento di collaboratori domestici e per pagare servizi di assistenza.

Quali sono i requisiti per riceverlo? Si tratta di una misura destinata a pochi, visto che si parla di massimo 25mila beneficiari. L’anziano deve aver compiuto gli 80 anni di età, deve avere un Isee che non supera i 6.000 euro e deve poter dimostra di non essere più autosufficiente.

A stabilire l’autosufficienza dell’anziano, in ogni caso, dovrà essere una commissione tecnico scientifica i cui componenti saranno scelti dal Ministero del Lavoro.

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Assegno di 531 euro al mese, per quali invalidi?

Da gennaio 2025, coloro che percepiscono gli 850 euro avranno diritto anche a una seconda quota di assegno, visto che gli 850 rappresentano soltanto la prima quota del beneficio (quella destinata al pagamento dei servizi di assistenza).

La prima quota fissa ha un importo pari a 531,76 euro e si tratta dell’importo che oggi è riconosciuto come indennità di accompagnamento. A chi spetta l’indennità di accompagnamento, al di là del diritto all’assegno di 850 euro mensili? L’indennità di accompagnamento, che è riconosciuta anche nel 2024 è riconosciuta ai mutilati, agli invalidi al 100% e a coloro che non sono in grado di svolgere in autonomia i compiti quotidiani, indipendentemente dall’età e dal reddito.

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Assegno di 467 euro al mese

Siccome per ricevere l’assegno di 850 euro mensili l’anziano non autosufficiente deve avere almeno 80 anni, l’invalido (che fino al compimento dei 67 anni ha percepito la pensione di invalidità civile) potrebbe aver avuto il diritto all’assegno sociale.

Se la persona in questione al compimento dei 65 anni era già invalida e non aveva diritto alla pensione diretta, ha avuto la possibilità di veder trasformata, al compimento dei 67 anni, la pensione di invalidità in assegno sociale che, in questo caso, ha un importo mensile di poco superiore ai 467 euro. Per il diritto si considerano solo i redditi personali e non anche quelli dell’eventuale coniuge: i requisiti, quindi, sono gli stessi che determinano il riconoscimento della prestazione per l’invalidità civile.

Chi può avere tutti e tre gli assegni?

Per avere diritto a tutti e tre i trattamenti è necessario attendere il 1° gennaio 2025 (prima di tale data è possibile percepire solo i 467 euro e i 531 euro) ed essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • almeno 80 anni di età;
  • Isee fino a 6.000 euro;
  • non autosufficienza;
  • titolarità di assegno sociale trasformato da pensione di invalidità.