Andare in pensione senza limiti anagrafici è possibile con due diverse misure. La prima si chiama pensione anticipata ordinaria. Ed è la misura che dopo l’avvento della riforma Fornero ha sostituito le vecchie pensioni di anzianità. La seconda riguarda i precoci, e si chiama quota 41. Ma sono misure che consentono di andare in pensione con 40 anni di versamenti?
La pensione anticipata ordinaria
Per pensione anticipata ordinaria si fa riferimento alla misura che senza alcun limite di età manda in pensione i lavoratori con 42,10 anni di contributi e le lavoratrici con 41,10 anni di contributi. Non c’è limite anagrafico per andare in pensione con questa misura. Pertanto, basta raggiungere la giusta carriera di contributi versati. Esattamente come succedeva con le precedenti pensioni di anzianità ante Fornero, quando bastavano 40 anni di versamenti.
Quindi, oggi le pensioni anticipate si centrano ma non con 40 anni, perché le soglie sono molto più alte. Per giunta, almeno 35 anni di versamenti devono essere al netto dei contributi da malattia e da disoccupazione.
La quota 41 per i precoci e i requisiti che servono
La pensione senza limiti di età da diversi anni è possibile anche con la quota 41 per i lavoratori precoci. In questo caso, come si capisce dal nome della misura, bastano 41 anni di versamenti. Anche in questo caso 40 anni sono insufficienti. Per la quota 41 precoci vale lo stesso limite dei 35 anni effettivi della pensione anticipata ordinaria. Quindi, 35 anni neutri da contributi figurativi per disoccupazione e malattia. Inoltre bisogna avere almeno 12 mesi di contributi, continui e non, versati prima dei 19 anni di età.
E poi bisogna essere alternativamente dei caregiver, dei disoccupati, degli invalidi o degli addetti ai lavori gravosi.
L’unica strada che porta alla pensione con 40 anni di contributi adesso
Uscire dal lavoro con 40 anni di contributi senza la giusta età anagrafica è impossibile quindi. A meno che non si sfrutta la scappatoia che offre la normativa vigente e che l’INPS ammette. Parliamo della cristallizzazione del diritto ad una determinata misura di pensionamento ormai cessata. Parliamo della quota 102. I nati nel 1958 che hanno oggi 40 anni di contributi completati, possono andare in pensione con la quota 102 anche se la misura ha chiuso i battenti nel 2022. Infatti chi entro la fine del 2022 si trovava con 64 anni di età compiuti e con 38 anni di contributi poteva andare in pensione con quella misura. Se non lo ha fatto ed ha proseguito a lavorare nel 2023 e nel 2024, probabilmente ha raggiunto i 40 anni di contributi. Ecco quindi che una scappatoia, anche se a 66 anni di età per andare in pensione con 40 anni di contributi, esiste ancora.