Per i nati nel 1968 c’è la concreta possibilità di prendere una sorta di assegno ponte fino alla pensione. In pratica c’è la possibilità di godere di un trattamento che può essere utile per arrivare alla giusta età pensionabile dei 67 anni. Chi è nato nel 1968 non andrà in pensione di vecchiaia prima del 2035. Perché nel 20235 compirà 67 anni di età e sicuramente bisognerà aspettare ancora oltre per la pensione per via degli scatti per l’aspettativa di vita che nel 2035 renderanno insufficienti i 67 anni di età. perciò per alcuni contribuenti c’è una possibilità alternativa. E dall’INPS oltre 600 euro al mese per 10 anni, ecco come aspettare comodamente la pensione.
Dall’INPS oltre 600 euro al mese per 10 anni, ecco come aspettare comodamente la pensione
Aspettare i 67 anni per andare in pensione di vecchiaia lasciando il lavoro già a 57 anni con oltre 600 euro al mese di indennizzo. Questa è la possibilità che hanno molti lavoratori autonomi. Si tratta di un valido aiuto che può essere sfruttato e si chiama indennizzo commercianti. La soluzione ideale per chi chiude la sua attività di lavoratore autonomo.
Il lavoratore autonomo che perde il lavoro perché la sua attività inizia per esempio a diventare fallimentare e sono più le spese che gli utili, può chiedere all’INPS una specie di pensione già a partire dai 57 anni di età. Un indennizzo che rappresenta il reddito ponte che li accompagna alla vera pensione a 67 anni o oltre per i motivi prima citati. La misura è conosciuta anche come rottamazione della licenza.
Come godere del reddito ponte già dai 57 anni di età
L’indennizzo commercianti è quel trattamento erogato dall’INPS che serve al lavoratore autonomo che cessa definitivamente l’attività per godere di un trattamento in attesa di completare l’età giusta per le pensioni. E per cessazione definitiva si fa riferimento non solo alla chiusura fisica della saracinesca. Perché serve anche la riconsegna dell’autorizzazione al proprio Comune nonché la cancellazione dal Registro delle Imprese, dagli Albi e così via dicendo.
Dal punto di vista dell’importo l’indennizzo è pari a circa 603 euro al mese, perché è pari al trattamento minimo INPS. E nel 2025 il trattamento minimo che oggi è pari a 598,61 euro al mese salirà dello 0,8% per via dell’inflazione. L’età a partire dalla quale si può percepire questo indennizzo è a 57 anni. Ma solo se l’interessato è una lavoratrice autonoma.
Per le donne c’è il vantaggio massimo dal punto di vista anagrafico. per gli uomini invece si parte dai 62 anni di età. Una volta entrati nel perimetro dell’indennizzo commercianti gli interessati lo percepiranno fino all’età pensionabile prevista dalle normative vigenti. Sempre che gli stessi abbiano almeno 20 anni di contributi versati al compimento dei 67 anni di età.
Come chiedere l’indennizzo
Per accedere all’indennizzo occorre che al momento della domanda l’interessato abbia almeno 5 anni di versamenti alla Gestione Separata Commercianti. Non tutti i commercianti possono avere diritto all’indennizzo. Nello specifico la misura riguarda:
- esercenti attività commerciale al minuto in sede fissa;
- esercenti attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, in qualità di titolari o coadiutori;
- agenti e rappresentanti di commercio;
- esercenti attività commerciale su aree pubbliche, anche in forma itinerante, in qualità di titolari o coadiutori.