La legge 104 è il contenitore di tutte le misure, le prestazioni e le agevolazioni destinate a portatori di handicap, invalidi e loro familiari. Ma grazie alla legge 104 anche le pensioni possono essere agevolate, ed anche per alcuni parenti dei disabili.
Visto il gran rumore che c’è dietro le pensioni oggi, tra ipotesi di riforma delle pensioni, nuove misure da varare, vecchie misure da rinnovare e così via dicendo, le certezze però latitano.
Il sistema di fronte ad un autentico bivio
Come più volte abbiamo detto, perfino misure come le pensioni di vecchiaia e le pensioni anticipate, cioè le misure ordinarie, non è detto restino così. Perché per le prime si parla di un ipotetico aumento del limite dei 20 anni di contributi minimi da centrare. Per le seconde invece si parla di un inasprimento delle finestre a 7 mesi.
Al momento solo ipotesi, che possono turbare i sonni tranquilli dei lavoratori, ma che sono pur sempre ipotesi. Ed in alcuni casi anche alcune certezze di oggi relative ai caregivers, alla legge 104 e a possibili pensionamenti in anticipo, nel 2025 non saranno più certezze. Sperando che con la legge di Bilancio la situazione cambi.
Pensioni in anticipo anche nel 2025 con la legge 104 di un parente
Tante le ipotesi per nuove misure e per la riforma delle pensioni. Ipotesi che ci sono anche per l’Ape sociale, opzione donna e per la quota 103. Misure che chiudono il 31 dicembre 2024, e su cui alcune voci danno improbabile la loro conferma, altre invece l’esatto contrario. Invece nulla si dice sulla quota 41 per i precoci, perché la misura dovrebbe essere ai nastri di partenza nel 2025.
C’è una cosa che riguarda la quota 41 per i precoci e che per esempio riguarda anche l’opzione donna e l’Ape sociale. Tra le varie categorie a cui queste misure sono destinate, c’è una che guarda alla legge 104. Ma non del potenziale beneficiario, bensì di un parente.
E molti che svolgono il ruolo di caregivers nel 2025 potrebbero ancora andare in pensione. Molto dipende dalla fine che faranno alcune di queste misure. Ma ecco il punto della situazione al momento.
I caregivers, la legge 104 e le pensioni anticipate per loro, cosa succede nel 2025
Partiamo da una certezza, che si chiama quota 41 per i precoci. Chi ha il ruolo del caregiver può andare in pensione con questa misura, senza vincoli di età ma raggiungendo 41 anni di versamenti. Di questi 41 anni, ben 35 devono essere effettivi e senza considerare i figurativi per periodi di indennità per disoccupati o per indennità di malattia. E almeno un anno, cioè 12 mesi di contributi o 52 settimane, devono essere versati, anche discontinuamente, prima dei 19 anni di età.
Ma cos’è il caregiver? Si tratta del soggetto che assiste un suo familiare, disabile grave e titolare dei benefici della legge 104. Pensioni e legge 104 sono diventati un connubio proprio alla luce del fatto che da qualche anno la figura del caregiver è diventata centrale per molte prestazioni pensionistiche, soprattutto anticipate. E la quota 41 per i precoci è una di queste.
Per le pensioni però il caregiver, per tutte le misure che lo tirano dentro, deve rispettare un requisito in più. Parliamo della convivenza con il disabile. Perché serve che la convivenza tra caregiver e disabile sia scattata almeno 6 mesi prima di presentare la domanda di pensione. Sia per la quota 41 per i precoci che per l’opzione donna e l’Ape sociale. Convivenza sotto lo stesso tetto. Cioè nella stessa casa o in una casa con lo stesso numero civico anche se in interni differenti.
Pensioni da 59 a 63 anni anche nel 2025 con la legge 104 di un parente, le ultime
Anche l’Ape sociale nel 2024 così come opzione donna hanno nei caregiver una delle categorie a cui si applica. E vale sempre la caratteristica dei 6 mesi di convivenza. Con l’Ape sociale si può andare in pensione se nel 2024 si raggiungono almeno i 63 anni e 5 mesi di età con almeno 30 anni di contributi versati.
Con opzione donna invece serve che al 31 dicembre del 2023, cioè entro la fine dell’anno precedente quello della domanda di pensione, sono stati completati almeno 61 anni di età ed almeno 35 anni di contributi. Per opzione donna però c’è un vantaggio per le donne caregiver con figli avuti. Infatti chi ha avuto un figlio può andare in pensione come caregiver se al 31 dicembre 2023 aveva almeno 60 anni di età e sempre almeno 35 anni di contributi. Con due o più figli invece, basta che al 31 dicembre 2023 l’età fosse pari ad almeno 59 anni e sempre con i soliti 35 anni di versamenti. Come detto in premessa, su opzione donna e sull’Ape sociale nel 2025 ci sono seri dubbi.
Le due misure non sono ancora state prorogate. Anzi, come anticipato, ci sono voci di una loro ipotetica chiusura. Bisognerà attendere la legge di Bilancio per capire se anche per i caregiver, oltre alla quota 41 per i precoci nel 2025 ci sarà la possibilità di andare in pensione con una di queste due misure.