Invalidi in pensione prima, basta sfruttare un vantaggio sui contributi versati all’INPS Invalidi in pensione prima, basta sfruttare un vantaggio sui contributi versati all’INPS

Dall’INPS pensioni più alte, ecco tre domande da presentare per l’aumento della pensione minima e non

La parola chiave di oggi quando si parla di quiescenza è pensioni minime. Perché da fonti vicine al dossier legge di Bilancio del governo di Giorgia Meloni, l’aumento delle minime è all’ordine del giorno. E poi perché si avvicina il momento di stabilire con esattezza matematica che genere di aumento riceveranno i pensionati con l’indicizzazione 2025.

Con il fattore fisso che per le pensioni minime o in genere più basse (fino a 4 volte il trattamento minimo), la perequazione sarà al 100% rispetto al tasso di inflazione. A meno che non si arrivi ad una extra rivalutazione come quella ottenuta da determinati titolari di pensioni minime nel 2023 e nel 2024.

Pensione supplementare e supplemento di pensione

Arrivare a prendere una pensione più elevata però è possibile a prescindere dall’operato di chi è deputato a scrivere le normative. Ci sono alcune domande da presentare all’INPS che possono fare comodo. Perché possono consentire in qualsiasi momento ed a prescindere da qualunque decreto, norma o legge (anche di Bilancio), venga introdotta.
In prima linea c’è la pensione supplementare.

Si tratta della misura appannaggio di soggetti già titolari pensione. E si usa quando i contributi versati in un altro fondo non sono sufficienti per raggiungere il diritto ad un’altra prestazione pensionistica autonoma. Un già pensionato ex Inpdap per esempio può chiedere la pensione supplementare per i contributi versati da dipendente del settore privato al FPLD (Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti.

La pensione supplementare non spetta invece se la pensione principale è erogata dalle casse dei liberi professionisti o per i versamenti in Gestione Separata. Al contrario, se la pensione principale è di qualsiasi alto fondo dell’AGO rispetto ai due appena citati, i contributi versati in Gestione Separata e nelle casse professionali possono dare diritto alla pensione supplementare.

Supplemento di pensione da non confondere con la pensione supplementare

Diverso è il supplemento di pensione. In questo caso, come recita la scheda della misura sul sito dell’INPS, il supplemento non è altro che un aumento della pensione già percepita, che un pensionato può ottenere dietro domanda, quando si trova ad avere altri periodi di contribuzione successivi alla data di decorrenza della pensione stessa. In parole povere si può chiedere di valutare per aumentare la propria pensione, la contribuzione versata dopo la data del pensionamento.

Dall’INPS pensioni più alte, ecco tre domande da presentare per l’aumento della pensione minima e non

Sempre dietro domanda e sempre all’INPS, c’è un altro strumento che si può sfruttare per far lievitare l’importo della pensione. Si tratta della ricostituzione. Infatti chi ha ottenuto dall’INPS una pensione che non ha tenuto conto di alcuni periodi di versamenti, può chiederne la valutazione anche successivamente alla decorrenza del trattamento.

Come? Basta passare da una domanda di ricostituzione della pensione per motivi contributivi. Il caso tipico è quello del lavoratore che ha ricevuto l’accredito dei contributi da un datore di lavoro che in passato li aveva omessi.

O ancora, succede al lavoratore autonomo che non aveva versato alcuni periodi di contribuzione e poi, dopo il pensionamento, ha chiuso il debito, magari pagando le cartelle esattoriali. O ancora, si può chiedere la ricostituzione dopo aver riunificato all’INPS, in data successiva al pensionamento, carriere contributive in altri fondi dell’Assicurazione Generale Obbligatoria.