Ormai il 2025 è entrato da più di un mese è come sempre ogni nuovo anno lascia molte aspettative per i contribuenti italiani. Una cosa che non può essere diversamente anche per i pensionati. Infatti ci sono per alcuni pensionati dolci attese per quanto riguarda il nuovo anno. Alcuni provvedimenti del governo che sono attualmente appesi, potrebbero portare ad un netto miglioramento delle pensioni percepite dagli italiani o almeno da molti di essi. Allo stesso modo più o meno per gli stessi contribuenti c’è attesa anche per un altro aspetto. In questo caso parliamo di un aumento delle pensioni derivante da una sentenza di un tribunale tra i più importanti in Italia cioè della Corte Costituzionale. In parole povere il 2025 potrebbe riservare nei mesi a venire buone nuove per alcuni pensionati e adesso vedremo perché.
Dall’INPS presto pensioni più alte, ecco i motivi per sorridere
Purtroppo ciò di cui parleremo adesso non riguarda i pensionati che hanno trattamenti più bassi di una determinata soglia. Infatti poco o niente accadrà per quanto riguarda le pensioni più basse. Ci sono almeno due novità che però potrebbero presto fare capolino per determinati pensionati che rientrano in quello che viene comunemente chiamato ceto medio. Parliamo quindi di pensioni ben superiori a 2.000 euro al mese. La prima notizia che molti attendono è la conferma del taglio del secondo scaglione IRPEF. Va ricordato infatti che il governo Meloni sta lavorando da tempo ad una profonda riforma dell’IRPEF, cioè di una delle tasse che gravano sui contribuenti e che colpisce i redditi prodotti. L’IRPEF la versano tutti i contribuenti, lavoratori autonomi, lavoratori dipendenti e persino i pensionati. Quindi un abbattimento dell’IRPEF produce per forza di cose un miglioramento dal punto di vista dei redditi, degli stipendi e delle pensioni. Il lavoratore autonomo verserà meno IRPEF e quindi avrà introiti maggiori. Il lavoratore dipendente avrà un netto in busta maggiore. Ed infine il pensionato avrà una pensione netta più alta.
Modifica dell’IRPEF, ecco da dove parte e cosa bisogna attendersi
La modifica dell’IRPEF che il governo vuole introdurre è una sua riduzione, in modo tale da farla pagare in misura inferiore ad alcuni contribuenti. Ma solo l’IRPEF del secondo scaglione.
Di conseguenza è un qualcosa che riguarda sostanzialmente pensionati con trattamenti piuttosto elevati. Infatti parliamo di pensionati che hanno redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro. Questo è il secondo scaglione di oggi su cui gravava un aliquota IRPEF pari al 35%. L’idea del governo adesso è quella di portare l’aliquota al 33% e di portare la soglia massima dello scaglione dai 50.000 euro odierni a 60.000 euro. In questo modo ci sarebbe un 2% in meno da versare sulla parte di reddito che supera i 28.000 euro. Come detto, un taglio delle tasse che porterebbe redditi e pensioni di un contribuente a salire.
Dalla Consulta ottime novità in arrivo?
Un’altra novità che potrebbe riguardare i pensionati è quella che proviene dalla Corte Costituzionale. Siamo ancora oggi in attesa di una sentenza molto importante che potrebbe bocciare a livello costituzionale il taglio della perequazione imposto dal governo Meloni nel 2024. Fu quando le pensioni aumentano del 5,4 %, come da aumento del costo della vita. Un aumento pieno solo per i trattamenti fino a 4 volte il minimo. Al salire della pensione è scesa la percentuale di aumento dall’85% per le pensioni fino a 5 volte il trattamento minimo e poi via via a scendere fino al 22% per le pensioni oltre 10 volte il minimo. Anche in questo caso parliamo di pensioni oltre le 4 volte il minimo, oltre 2.200 euro al mese. Nel caso di sentenza positiva per i pensionati da parte della Consulta, ai pensionati arriverebbero aumenti di pensione e arretrati per tutti i mesi del 2024.