Cosa rischia chi deve andare in pensione se ha delle cartelle esattoriali non pagate? Cosa rischia chi deve andare in pensione se ha delle cartelle esattoriali non pagate?

Dall’INPS una pensione non più alta di 18.000 euro per i primi 4 anni di pensione

Di misure strane quando si parla di pensioni in Italia siamo pieni. Per esempio ci sono misure che usano i figli avuti durante la vita come fattore discriminante per lasciare prima il lavoro. E ci sono misure che invece li usano per determinare un importo maggiore della prestazione percepita. E poi ci sono misure che possono essere sfruttate solo se la propria pensione arriva ad un determinato importo.

Stranezze delle misure alternative a quelle ordinarie che, soprattutto sul calcolo dei trattamenti, sono nette e spesso confusionarie. Tanti non sanno che sfruttando una misura sono assoggettati a queste regole che determinano penalizzazioni, tagli, perdite di assegno e così via. Una delle misure più strane è l’Ape sociale. Che per esempio fissa l’importo massimo della pensione che si può prendere.

Dall’INPS una pensione non più alta di 18.000 euro per i primi 4 anni di pensione

Con la pensione con l’Ape sociale si può lasciare il lavoro a 63 anni e 5 mesi di età. Con 36 anni di contributi possono avere diritto all’Ape sociale gli addetti ad una delle 15 categorie di attività lavorative considerate troppo logoranti e valide anche per i precoci e la loro quota 41. Basta che siano lavori svolti dal diretto interessato, per 6 degli ultimi 7 anni di carriera. Oppure in alternativa, per 7 degli ultimi 10 anni.

Invece servono 30 anni di contributi per caregivers, invalidi al 74% almeno e disoccupati. Per la persona che assiste un parente disabile grave, cioè per il cosiddetto caregiver, bisogna convivere con il disabile da assistere, da 6 mesi almeno prima di presentare domanda. Per quanto concerne i disoccupati, si parla di soggetti che hanno perso involontariamente il lavoro ed hanno preso tutti i mesi di Naspi spettante.

Tanti limiti per l’Ape sociale, ecco cosa succede ad uscire con questa misura

La pensione con l’Ape sociale è piuttosto penalizzata rispetto alle altre misure di pensionamento. Anche perché parliamo di un autentico reddito ponte che porta il diretto interessato ad essere accompagnato di fatto alla vera pensione di vecchiaia a 67 anni.

Una pensione che per tutta la sua durata (fino ai 67 anni, ndr), non prevede tredicesima, assegni familiari, maggiorazioni e integrazioni. Ma questo non vuol dire che la pensione che si prende sia esattamente quella spettante. Innanzi tutto perché ciò che si prende alla decorrenza del trattamento, cioè il primo mese di pensione, non cambia per tutto il periodo di incasso, cioè fino ai 67 anni. Infatti la misura non si indicizza al tasso di inflazione e resta costante per tutti gli anni in cui l’interessato prende l’Ape sociale.

Pensioni anticipate ma fino a 1.500 euro al mese, ecco l’Ape sociale

Ma quando diciamo che arriva dall’INPS una pensione non più alta di 18.000 euro per i primi 4 anni di pensione, facciamo riferimento ad altro. Parliamo infatti del tetto massimo di pensione previsto con l’Ape sociale. Non si può prendere un trattamento superiore a 1.500 euro al mese. Questa è la regola che determina una pensione non superiore a 18.000 euro all’anno per tutti i 4 anni circa di anticipo che un lavoratore può sfruttare con questo strumento.