C’è sostanzialmente una grande novità introdotta in materia detrazioni dal reddito nel 2020 e che inizierà ad operare con le imminenti dichiarazioni reddituali 2021. Si tratta della tracciabilità dei pagamenti per godere delle detrazioni dai redditi.
Escludendo le spese sanitarie per le quali si utilizza il SSN ed escludendo l’acquisto di farmaci, la stragrande maggioranza degli oneri detraibili previsti dalla normativa fiscale in vigore per essere sfruttati devono passare dal pagamento con carte, bancomat, bonifici e così via.
La novità riguarda già l’anno di imposta 2020, quello che adesso sarà oggetto delle dichiarazioni dei redditi 2021. Molti contribuenti però, non recependo per tempo la novità o non recependola del tutto, hanno continuato ad utilizzare il denaro contante per pagare molte delle spese per le quali hanno diritto alla detrazione. E questo è un problema perché di fatto lo sconto Irpef spettabile per la natura dell’onere sostenuto viene perduto.
Ma sembra che qualcuno abbia chiesto una speciale deroga per l’anno 2020, in modo tale da non penalizzare troppo i contribuenti che non hanno ben capito la novità.
Dalla CIA la richiesta di deroga
Innanzi tutto va ricordato che è stata la legge di Bilancio 2021 a confermare la novità riguardante oneri detraibili e tracciabilità dei pagamenti. Ed è su questo che verte una richiesta da parte del Caf Cia, ma che sicuramente troverà avallo anche da altri Centri di Assistenza Fiscale e da tutti i professionisti del settore e gli intermediari.
Ricapitolando, escludendo le spese per medicinali, quelle per acquisto dispositivi medici e quelle sostenute per le prestazioni di strutture del Sistema sanitario nazionale tutte le altre, da quelle per le attività sportive dei figli alle spese funebri, prevedono la tracciabilità dei pagamenti.
La richiesta è di autorizzare le detrazioni anche se si è usato il contante. Una speciale deroga viste le segnalazioni che arrivano ai Caf da parte di contribuenti che ne hanno a dismisura pagate per contanti.
Una deroga necessaria
Poca pubblicizzazione della novità e soggetti destinatari dei pagamenti che per lo stesso motivo non hanno provveduto per tempo a comunicare le novità ai loro clienti nonché contribuenti, sono alla base della richiesta da parte dei Caf.
Tra l’altro la novità avrebbe dovuto essere meglio predisposta in principio, garantendo quelle agevolazioni in termini di commissioni sostenute per i pagamenti tracciabili a cui molte banche non si sono ancora adeguate. Inoltre, essendo gli strumenti tracciabili spesso distanti dalle fasce deboli dei cittadini, dare tempo all’intero sistema per assorbire la novità potrebbe essere una buona cosa, magari procrastinando l’obbligo alle spese sostenute quest’anno e utilizzando il 2020 come anno di transizione.