Le novità approvate dal Governo che riguardano il concordato preventivo biennale potrebbero portare cambiamenti alla scadenza della dichiarazione dei redditi? La scadenza per aderire all’accordo tra partite Iva e Fisco, da cui, a quanto sembra, i contribuenti forfettari quest’anno sono stati esclusi, è stata fatta slittare dal 31 luglio al 30 settembre.
Il decreto attuativo che porta allo slittamento è stato, per ora, approvato in via preliminare dal Cdm del 13 marzo. Rispetto alla scadenza originariamente prevista (31 luglio) il decreto prevede che si possa aderire entro il 30 settembre e per le imprese con esercizio fiscale che non coincide con l’anno solare, entro il nono mese dall’approvazione del bilancio.
Un’altra novità importante del concordato preventivo riguarda la platea di chi può aderire: nel 2025 sono escluse le partite Iva forfettarie che, nel 2024, sono state ammesse all’accordo ma solo in via sperimentale.
Le novità riguardano anche la tassazione sostitutiva applicabile alla maggiorazione di reddito concordato: se la differenza tra il reddito concordato e quello effettivo del periodo di imposta precedente supera gli 85.000 euro la tassazione sostitutiva non può essere applicata, in questo caso sull’intero reddito concordato si dovrà pagare l’Irpef al 43% o l’Ires al 24%.
Cambia la scadenza della dichiarazione dei redditi?
La scadenza del modello Redditi per quest’anno, è fissata al 31 ottobre 2025. Lo scorso anno, inizialmente, la scadenza del modello per le partite Iva era stata equiparata a quella del modello 730 al 30 settembre, spostata poi prima al 15 ottobre e poi al 31 ottobre per far coincidere la scadenza della dichiarazione con quella del concordato preventivo biennale.
Quest’anno la realtà che si configurerebbe è all’inverso con il concordato che scade il 30 settembre e la dichiarazione dei redditi che scade il 31 ottobre. Potrebbe la novità prevista per il concordato anticipare la scadenza anche della dichiarazione dei redditi non ancora formalmente iniziata?
Scadenze da rispettare
Prima della modifica, con la scadenza del concordato al 31 luglio, chiunque avesse voluto aderire al concordato preventivo avrebbe dovuto presentare la dichiarazione dei redditi entro il 31 luglio. Al Governo interessa che le partite Iva aderiscono al concordato e far coincidere le scadenze di adesione al concordato con quella di presentazione del modello Reddito potrebbe evitare che qualche ritardatario possa non aderire all’accordo per il Fisco perché si è dimenticato la scadenza.
Per questo motivo appare probabile che la scadenza del concordato preventivo e quella del modello Redditi venga accorpata o al 30 settembre sia per presentazione che per adesione, o come lo scorso anno al 31 ottobre.
Potrebbe interessarti anche: Detrazioni spese sanitarie 2025: regole e istruzioni