La Disoccupazione agricola è una delle poche indennità per chi perde il lavoro che l’Inps eroga al di fuori del perimetro della Naspi. Infatti dal Jobs Act in poi, la Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è diventata la quasi unica misura di sostegno a chi perde il lavoro involontariamente. Solo la Dis-Coll per i collaboratori e la Disoccupazione agricola infatti, sono le misure alternative alla Naspi e dedicate a particolari tipologie di lavoratori.
Disoccupazione Agricola 2021, il 31 marzo la scadenza
La Disoccupazione agricola presenta una netta differenza rispetto alla Naspi dal momento che la domanda va fatta entro il 31 marzo di ogni anno a copertura dei peridi di lavoro intervenuti nell’anno precedente o nel biennio precedente.
Inoltre, se la Naspi eroga una indennità mensile al disoccupato, con la disoccupazione agricola la prestazione viene percepita tutta insieme ed in unica soluzione.
La misura si rivolge agli operai che lavorano in agricoltura e che sono iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli. Nello specifico la misura è appannaggio di:
- Operai agricoli a tempo determinato;
- Operai agricoli a tempo indeterminato con attività ridotta a parte dell’anno;
- Coloni;
- Piccoli coltivatori diretti.
La misura non è erogabile a lavoratori stagionali extracomunitari. Come per la Naspi, le dimissioni non danno diritto all’indennità dal momento che la perdita di lavoro deve essere involontaria. E proprio come per la Naspi, le dimissioni per giusta causa sono una eccezione. La domanda come detto va presentata all’Inps tramite Patronato o tramite accesso diretto al sito dell’Istituto con credenziali di accesso con Pin dispositivo, Spid, Cns o Cie.
Disoccupazione agricola, i requisiti
Per poter percepire la Disoccupazione agricola occorre l’iscrizione negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti. L’iscrizione deve essere riferita all’anno a cui la domanda di disoccupazione si riferisce. Per chi ha contratti di lavoro a tempo indeterminato con attività ridotta a parte dell’anno, occorre che il rapporto di lavoro sia instaurato nell’anno di competenza della prestazione.
Per quanto riguarda l’anzianità di iscrizione all’assicurazione contro la perdita del lavoro, essa deve essere vecchia di almeno 2 anni rispetto alla data in cui si presenta la domanda.
Quindi, l’iscrizione negli elenchi agricoli deve essere di almeno due anni oppure è necessario l’accreditamento di un contributo contro la disoccupazione involontaria per attività dipendente non agricola precedente al biennio di riferimento della prestazione.
Per la disoccupazione agricola conta il biennio precedente l’anno in cui si presenta domanda. Per questo, il lavoratore agricolo per poter rientrane nel beneficio nel 2021, deve avere almeno 102 giornate lavorative tra 2019 e 2020. Per completare questo requisito può essere utile anche la contribuzione in settori diversi da quello agricolo, ma l’attività preponderante deve restare quella in agricoltura.
La prestazione viene erogata in misura pari al 40% della retribuzione di riferimento e per un periodo pari alle giornate lavorate.