Dopo il 31 dicembre 2025 il Fisco non potrà chiedere più questi soldi Dopo il 31 dicembre 2025 il Fisco non potrà chiedere più questi soldi

Dopo il 31 dicembre 2025 il Fisco non potrà chiedere più questi soldi

Dopo il 31 dicembre 2025 il Fisco non potrà più pretendere nulla del 730, ma per quali anni?

Molti contribuenti oggi sono in attesa di ricevere dall’Agenzia delle Entrate il rimborso IRPEF spettante a chi evidentemente non avendo un sostituto d’imposta ha chiesto il conguaglio al Fisco direttamente. Ma il rapporto tra Fisco e contribuenti non si ferma solo al rimborso spettante. Perché è vero che molti contribuenti vedono nel modello 730 o nel gemello modello Redditi PF lo strumento per ottenere i rimborsi di imposta, ma è altrettanto vero che le dichiarazioni dei redditi servono per pagare le tasse. E sono un adempimento obbligatorio. Chi le omette o commette errori è assoggettabile a controlli, sanzioni e multe. Ma ci sono momenti precisi entro cui queste contestazioni possono essere recapitate ad un contribuente. Per esempio dopo il 31 dicembre 2025 il Fisco non potrà chiedere più alcune cose ai contribuenti.

Dopo il 31 dicembre 2025 il Fisco non potrà chiedere più questi soldi

Esistono dichiarazioni che vanno in scadenza e che anche se omesse non producono conseguenze per i trasgressori? La domanda si pone lecita in questa fase dell’anno come ogni anno. Dopo il 31 dicembre 2025 il Fisco non potrà chiedere più a determinati contribuenti alcuni adempimenti.
L’Agenzia delle Entrate ha piena facoltà di contestare ad un contribuente la sua dichiarazione dei redditi.
Che sia il modello 730 piuttosto che il modello Redditi PF poco cambia. La dichiarazione dei redditi deve essere sempre compilata in maniera corretta per evitare il rischio, sempre molto concreto, di incorrere accertamenti e poi nelle conseguenti sanzioni. Però è anche vero che sbagliare in sede di dichiarazione dei redditi non è raro. Sbagliare calcioli, inserire voci errate, omettere di indicare qualcosa sono avvenimenti tutt’altro che difficili.
E quando gli errori determinano una differenza nelle imposte dovute, ecco che si incorre nelle sanzioni e nelle multe.

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Errori commessi in sede di dichiarazione dei redditi però possono avere conseguenze a prescindere dall’esito che questi errori producono sulla dichiarazione. Anche se il Fisco trova dati poco veritieri o mendaci o si rende conto di alcune omissioni il controllo può scatrenarsi. In linea di massima si parla di controllo formale da parte del Fisco nel momento in cui lo stesso Fisco decide di mettere sotto la lente di ingrandimento una dichiarazione dei redditi. Per poi chiamare il contribuente a chiarire la situazione, producendo la documentazione che l’Agenzia delle Entrate richiede.

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Però è altrettanto vero che una dichiarazione dei redditi non può essere messa sotto controllo in eterno. Ci sono delle scadenze che anche il Fisco deve rispettare.
In genere il termine scade entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione. Occhio però perché se la dichiarazione dei redditi non è stata presentata per niente, allora la scadenza è più lunga arrivando al 31 dicembre del settimo anno successivo a quello di dichiarazione.
Quindi, allo stato attuale delle cose, se entro il 31 dicembre 2025 non arrivano richieste da parte del Fisco, il contribuente può considerare chiusa la partita della dichiarazione dei redditi del 2018. Parliamo di anno di imposta 2018 e quindi parliamo di modello 730 del 2019 o modello Redditi PF del 2019.