L’Assegno di Inclusione o Garanzia per l’Inclusione è la misura che nel decreto Lavoro del Governo, prenderà il posto del Reddito di cittadinanza dal 1° gennaio 2024. In pratica, addio alla vecchia misura e avanti con la nuova. Ma cosa cambia, quali saranno i requisiti e per chi è indirizzata la misura? Ecco una dettagliata guida in base allo schema del decreto Lavoro che a giorni dovrebbe finire in Gazzetta Ufficiale.
Garanzia o assegno per l’inclusione, ecco la guida alla novità post reddito di cittadinanza
L’Assegno di Inclusione come è presente nel testo dello schema del Decreto lavoro, andrà a sostituire il Reddito di Cittadinanza dal 1° gennaio 2024. Funzionerà più o meno come il vecchio Reddito di cittadinanza con una parte ad integrazione del reddito ed un’altra a compensare la spesa per il canone di affitto. La misura però sarà destinata esclusivamente a nuclei familiari al cui interno ci sono almeno un soggetto tra:
- disabili;
- over 60;
- minorenni.
Le cifre del nuovo sussidio
Sulle cifre si sa ancora poco, ma lo schema dovrebbe essere il solito. Integrazione al reddito da 500 euro per il single ed a salire in base alla scala di equivalenza, al numero dei componenti la famiglia e le loro condizioni fisiche o anagrafiche. Non potrà essere più basso di 480 euro. Integrazione al reddito significa che l’importo erogato dipenderà dai redditi del nucleo familiare. un single con 300 euro di altri redditi mensili, prenderà quindi solo 200 euro di sussidio al mese. A prescindere dagli altri redditi, se la famiglia del richiedente vive a casa in affitto, ecco 280 euro di rimborso massimo. Significa che il contribuente potrà arrivare a percepire tutto compreso 780 euro al mese se ha reddito zero e vive in locazione con contratto regolarmente registrato.
Cosa si sa dei requisiti del nuovo reddito di inclusione
Per ottenere il nuovo sussidio servirà un ISEE in corso di validità (quindi dell’anno 2022 per l’ISEE 2024), e non superiore a 9.360 euro. Come sempre servirà la cittadinanza italiana, di uno Stato UE o permessi di soggiorno e status di protezione sussidiaria o titoli equipollenti. Il richiedente deve risultare alla data di presentazione della domanda, residente in Italia e con una storia di residenza nel Bel Paese di almeno 5 anni. E gli ultimi due anni di residenza devono essere consecutivi. Il reddito familiare deve essere non superiore a 6.000 euro annui. Anche in questo caso in base ai componenti sale la soglia di reddito utile al beneficio.
Altri requisiti della Garanzia per l’Inlcusione
Come per il reddito di cittadinanza, il patrimonio immobiliare deve essere non superiore a 30.000 euro. E la casa di abitazione resta esclusa da questo calcolo, ma solo se di valore inferiore a 150.000 euro. I soldi da parte, in banca o alle poste, sui conti correnti o sui libretti, nelle carte di debito o di credito o in buoni fruttiferi, non devono essere sopra i 6.000 euro per il single. Ogni componete aggiuntivo oltre al primo vale 2.000 euro di componente patrimoniale. Quindi una coppia non deve avere più di 8.000 euro in banca. Il tetto massimo però è pari a 10.000 euro e sale di 1.000 euro per ogni minorenne presente successivo al primo o di 5.000/7.500 euro per ogni componente disabile presente.