Dicembre è sempre il mese migliore per i lavoratori dipendenti, visto che è quello in cui arriva la tredicesima mensilità. E quindi le entrate sono maggiori. Ma per alcuni quest’anno potrebbe andare addirittura anche meglio visto che i datori di lavoro potrebbero decidere di erogare anche un Bonus che può arrivare anche fino a 3.000 euro. Premettiamo subito che si tratta di una erogazione a discrezione del datore di lavoro e non obbligatoria come la tredicesima. Doppia tredicesima per alcuni lavoratori con i 3.000 euro di Bonus che potrebbero ricevere. Vediamo come funziona e di cosa si tratta.
Dopo gli 800 euro ora arriva un altro Bonus
Già negli scorsi mesi i datori di lavoro del settore privato avevano deciso di poter aiutare i propri dipendenti con un Bonus fino a 200 euro per far fronte al caro carburante. E con un altro Bonus di 600 euro per far fronte al caro bollette. I due benefici, cumulabili, facevano mettere in tasca a fortunati dipendenti fino a 800 euro esentasse. Ora il beneficio di 600 euro è elevabile fino a 3.000 euro.
Ma si tratta di un beneficio che sarà riconosciuto solo ed esclusivamente ai dipendenti del settore privato. Nulla invece, spetterà ai lavoratori della pubblica amministrazione.
Doppia tredicesima per alcuni lavoratori con i 3.000 euro di Bonus
Si tratta di un benefit aziendale che può arrivare, quindi, fino a 3.000 euro. Ma che non può essere speso come si desidera. Deve essere utilizzato per il pagamento delle bollette, anche condominiali se il lavoratore rientra in parte nel pagamento.
In questo modo il datore di lavoro può elargire una sorta di fringe benefit attraverso il rimborso delle utenze di luce, acqua e gas. Questo per contrastare il caro energia e gli effetti economici che sta avendo sul potere di acquisto delle famiglie.
Come funziona il Bonus?
Anche se le somme esentasse da erogare ai dipendenti erano state eccezionalmente aumentate a l limite di 516,46 euro, le somme erogate a titolo di rimborso per le utenze domestiche resteranno esentasse anche se si supera questo limite. Nella soglia dei 3.000 euro.
Le bollette che possono essere rimborsate sono, come detto, quelle di luce, acqua e gas intestate al lavoratore, al coniuge o ad altri familiari indicati all’articolo 12 del TUIR. Ovvero per tutti i familiari per cui potrebbero spettare le detrazioni per carichi di famiglia. Se le bollette, quindi, sono intestate al partner convivente il rimborso non spetta.