Compiere 62 anni di età a volte può significare raggiungere l’età giusta per andare in pensione. Naturalmente non tutti possono andare in pensione a questa età. perché serve raggiungere un determinato numero di anni di contribuzione e completare una serie di altri requisiti. Però è vero che a questa età la pensione non è una cosa impossibile da completare. Anzi, le vie sono due ed una, per chi può, è più vantaggiosa. Ecco quindi, due suggerimenti utili per andare in pensione a 62 anni nel 2024.
Il controllo della propria situazione lavorativa e contributiva è importante
Per andare in pensione a 62 anni nel 2024, bisogna arrivare quantomeno a 41 anni di contributi versati. Di questi 35 devono essere effettivi da lavoro. Non bisogna considerare in questi 35 anni i contributi da disoccupazione o malattia INPS. Per i nati nel 1962 nel 2024 c’è la Quota 103. Chi compie i 62 anni nel 2024 e nello stesso anno completa 41 anni di contributi come prima detto, può andare in pensione. Una volta accolta la domanda di Quota 103, è vietato lavorare ed arrotondare la pensione. Con la Quota 103 si può solo svolgere l’attività di lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro annui. Inoltre la pensione è calcolata con il sistema contributivo. Significa che per chi ha maturato 18 o più anni di contributi prima del 1996, la pensione è tagliata di oltre il 30%. La pensione di Quota 103 non può in nessun caso superare le 4 volte il trattamento minimo INPS.
Ecco cosa fare per andare in pensione nel miglior modo possibile
Controllare se si rientra in determinate categorie è il suggerimento idoneo a trarre vantaggio dal pensionamento con 41 anni di contributi. Per esempio c’è la pensione con Quota 41 che possono sfruttare i nati nel 1962 che hanno 41 anni di contributi versati. Bisogna anche controllare se si rientra tra i precoci. infatti un anno di contributi almeno, anche discontinuo, deve essere versato prima dei 19 anni di età. Il nato nel 1962 che ha 41 anni di contributi, al posto di prendere la pensione di Quota 103 con tutte le penalizzazioni prima descritte, può scegliere la Quota 41 se rientra tra:
- invalidi al 74% almeno;
- disoccupati da 3 mesi senza più la Naspi presa interamente;
- caregivers conviventi da non meno di 6 mesi con un parente stretto disabile grave e bisognoso di assistenza;
- addetti ad una delle 15 attività di lavoro gravoso da 7 degli ultimi 10 anni o da 6 degli ultimi 6 anni.
I lavori gravosi che vanno considerati sono:
- facchini;
- camionisti;
- addetti ai servizi di pulizia senza qualifica;
- addetti alla cura di persone non autosufficienti;
- macchinisti di treni e personale ferroviario viaggiante;
- maestre ed educatori di asili nido e scuole dell’infanzia;
- gruisti;
- infermieri ed ostetriche in turni nelle sale operatorie e sale parto;
- agricoli;
- siderurgici;
- marittimi;
- conciatori di pelli e pellicce;
- pescatori;
- edili;
- netturbini.