Per prendere la pensione dall’INPS bisogna maturare la giusta carriera contributiva che nel nostro sistema è sempre fissata alla soglia dei 20 anni di versamenti. In genere il limite è di 20 anni dal momento che questa è la carriera minima per completare il requisito contributivo che insieme ai 67 anni di età permette ad un lavoratore di centrare la pensione di vecchiaia ordinaria
Ma per esempio, per soggetti privi di accrediti antecedenti il 1996, 20 anni bastano anche per la pensione anticipata contributiva a 64 anni di età.
Questo però non vuol dire che nel nostro sistema manchino le opportunità di andare in pensione anche per chi è privo dei 20 anni di contributi versati.
Ci sono delle misure alternative che il sistema previdenziale e assistenziale italiano mette a disposizione di lavoratori che non arrivano ai 20 anni di carriera contributiva. Misure che in pratica sono strumenti di pensionamento che non prevedono l’obbligo di arrivare a 20 anni di versamenti. E ne contiamo almeno 5.
Ecco 5 pensioni che si possono prendere senza arrivare a 20 anni di contributi
Il lavoratore privo dei 20 anni di contributi versati utili per andare in pensione può scegliere tra alcune misure sia previdenziali che assistenziali. Una addirittura non ha alcun collegamento con i contributi.
Tale misura è l’Assegno sociale, che non prevede contribuzione alcuna, ma che invece ha dei limiti reddituali al di sotto dei quali non si può scendere. Redditi propri di chi richiede la pensione, ma anche redditi cumulati con quelli del coniuge per chi ne ha uno.
L’Assegno sociale è quella misura che si percepisce a 67 anni di età senza alcun contributi e quindi con una età anagrafica alla pari della pensione di vecchiaia. Importante è rientrare nel limite reddituale prescritto. Un vincolo che per il singolo è fissato a 6.947,33 euro mentre per il coniugato a 13.894,66 euro.
Tutto parte dell’importo dell’Assegno sociale stesso. Perché nel 2024 è pari a 534,41 euro al mese. Chi non supera di reddito l’importo annuale dell’Assegno sociale, cioè 6.947,33 euro (534,41 moltiplicato 13), oppure il doppio dell’assegno sociale se coniugato (6.947,33 moltiplicato per 2), può prendere il trattamento. Che però è in misura piena e pari a 534,41 solo per il singolo con reddito zero o il coniugato con reddito annuo fino a 6.947,33 euro.
Le pensioni con 15 anni di contributi
Bastano 15 anni di contributi per andare in pensione sempre a 67 anni, ma solo se i contributi sono stati versati tutti e 15 anni entro il 31 dicembre 1992. Si tratta della pensione di vecchiaia a 67 anni prevista dalla prima deroga Amato.
L’autorizzazione ai versamenti volontari, sempre se è stata ottenuta dal lavoratore prima del 31 dicembre 1992, dà diritto sempre alla pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi e 67 anni di età, con la seconda deroga Amato. A prescindere che l’interessato abbia versato i contributi volontari per cui era stato autorizzato o meno. Un’altra via per la pensione di vecchiaia senza i 20 anni di contributi nasce invece con la terza deroga Amato.
Parliamo di lavoratori che nella carriera hanno avuto spesso lavori saltuari e discontinui, con almeno 10 anni di lavoro coperti da meno di 52 settimane di contributi per anno (52 settimane è un anno pieno di contributi) e con l’iscrizione alla previdenza obbligatoria vecchia di almeno 25 anni.
Infine, sempre 15 anni di contributi bastano per chi opta per il sistema contributivo. Evidente che si tratta di una soluzione che prevede un sacrificio perché bisogna accettare il ricalcolo contributivo della pensione che rischia come tutti sanno di tagliarla di parecchio.
La facoltà di opzione riguarda lavoratori con meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1996 e più di 5 anni di contributi in data successiva.