Ancora pensioni anticipate nel 2023 grazie al pacchetto pensionistico della manovra finanziaria del governo. Con le novità introdotte dalla legge di Bilancio 2023 ecco una nuova occasione di sfruttare l’Ape sociale per la pensione anticipata. Una misura che come opzione donna doveva sparire alla fine del 2022 ma che invece continuerà a sortire i suoi effetti anche l’anno venturo. Si tratta sempre di una misura tra il previdenziale e l’assistenziale, perché è destinata solo a determinate categorie di lavoratori. Soggetti che hanno alcune evidenti problematiche di lavoro, salute e famiglia. Questo non vuol dire però che non sia una misura perfettamente fruibile nel 2023. Anzi, per come è strutturata alcuni contribuenti potrebbero riuscire ad accedere alla pensione in anticipo godendo anche di alcuni sconti sui contributi versati.
Ecco a chi basteranno 28 anni di contributi nel 2023 con la nuova Ape sociale
Come per opzione donna, dove l’età di uscita si riduce in base ai figli avuti, anche altre misure hanno dei meccanismi simili. I figli aiutano ad andare in pensione anche per altre misure e non proprio soltanto per l’opzione donna. L’Ape sociale è una misura che prevede per le lavoratrici che hanno avuto dei figli, uno sconto sui contributi versati. È evidente che diventa più facile accedere alla misura grazie proprio a questi sconti.
Come funziona lo sconto sui figli per la pensione anticipata a 63 anni
Nello specifico, per le madri il requisito contributivo resta abbattuto di un anno per ogni figlio entro un massimo di due. Lo si legge a chiare lettere anche sul sito dell’INPS. Se la lavoratrice svolge una delle mansioni gravose che rientrano nella misura, anziché arrivare a 36 anni di contributi versati come devono fare per esempio le ostetriche o le infermiere che lavorano su turni nelle sale parte o nelle sale operatorie, potrebbero uscire con 34 anni di versamenti. E lo stesso accade ai disabili, ai caregiver o agli invalidi che sono le altre categorie a cui l’Ape sociale è destinata. In questo caso anziché trent’anni di contributi versati le lavoratrici, in determinate condizioni, potrebbero avere accesso alla misura già con 28 anni di versamenti.
Occhio all’Ape sociale e ad alcune limitazioni sulla pensione anticipata
Resta il fatto che si tratta di una misura che ha alcune limitazioni, più che altro però come struttura e non come diritto alla prestazione. Parliamo del fatto che è una misura che non prevede tredicesima, che non dà diritto alle maggiorazioni sociali o all’integrazione al trattamento minimo, e che non può superare i 1500 euro al mese. E tra le altre cose è una misura che non è reversibile per decesso anticipato del beneficiario.