Arrivano importanti chiarimenti da parte dell’INPS sull’assegno unico e universale sui figli sotto i 21 anni di età. La più importante misura di sostegno alle famiglie con figli ormai ha superato ampiamente il primo anno di funzionamento. Ed è stata un valido aiuto per famiglie di lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi, disoccupati e perfino di chi prende il reddito di cittadinanza. Infatti la misura come tutti sanno ha sostituito assegni familiari, bonus bebè, detrazioni e premi di natalità. Ma proprio nel collegamento con il reddito di cittadinanza ecco che si sono resi necessari i chiarimenti dell’INPS. Perché il reddito di cittadinanza volge al termine e chiuderà il 31 dicembre 2023 per tutti così come chiude dopo 7 mesi per famiglie di occupabili. Ma chi insieme al reddito di cittadinanza prendeva l’assegno unico, come farà a prendere ancora questo importante aiuto sui figli?
Dal reddito di cittadinanza all’assegno di inclusione, e l’assegno unico che fine farà?
Oggi l’assegno unico per quanto riguarda i beneficiari del reddito di cittadinanza è una sorta di surplus che queste famiglie prendono di sussidio. Infatti l’assegno unico per le famiglie che prendono il sussidio, arriva insieme alle ricariche mensili dello stesso reddito di cittadinanza. Terminando il reddito di cittadinanza servirà presentare domanda di assegno unico immediatamente per non perdere questo beneficio ulteriore. Lo ha chiarito l’INPS. Sottolineando che per la nuova misura che prenderà il posto del reddito di cittadinanza, non proseguirà il collegamento automatico dell’assegno unico con la misura di contrasto alla povertà. Tradotto in termini pratici, quando sarà il momento di presentare domanda per l’assegno di inclusione, servirà presentare domanda di assegno unico. Ed i due pagamenti saranno scollegati e non unificati come accade oggi a chi prende il reddito di cittadinanza.
Per la continuità di fruizione dell’assegno unico come fare?
Il problema si materializzerà immediatamente per chi perderà il reddito di cittadinanza già ad agosto. Si tratta di quelle famiglie composte da persone di età compresa tra i 18 compiuti ed i 60 ancora da compiere. Sono le famiglie dei cosiddetti attivabili al lavoro. E dal momento che l’assegno unico riguarda anche i figli maggiorenni e fino ai 21 anni di età non compiuti, ecco che queste famiglie dovranno presentare domanda di assegno unico subito. In modo tale che ad agosto, nonostante la fine del reddito di cittadinanza (solo 7 mesi per gli occupabili), almeno l’assegno unico sui figli arriverà.