L’unica grande novità per le pensioni del 2023 è stata senza dubbio la quota 103. La legge di bilancio 2023 ha introdotto una nuova forma di pensionamento anticipato in sostituzione della precedente quota 102. In pratica nel 2023 è successo quello che era accaduto nel 2022, quando la legge di bilancio di allora aveva introdotto la quota 102 al posto della quota 100. Oggi è in vigore la quota 103, ma ciò non vuol dire che non si possano ancora sfruttare le due vecchie misure.
Andare in pensione con 38 anni di contributi anche nel 2023
Sfruttare quota 102 anche nel 2023, o addirittura sfruttare la quota 100 ancora, sono valide possibilità che qualcuno può utilizzare. Si tratta però sostanzialmente di lavoratori che pur avendone diritto, non le hanno sfruttate quando erano in vigore. E che magari oggi si trovano al di fuori del perimetro della nuova quota 103. Per essere chiari, va detto che la quota 100 partiva da 62 anni di età con almeno 38 anni di contributi. La quota 102 invece partiva da 64 anni di età con almeno 38 anni di contributi. La nuova quota 103 invece parte da 62 anni di età con almeno 41 anni di contributi.
La quota 100 o la quota 102 e quando usarle al posto della quota 103
Trovarsi oggi con 64 anni di età, ma non arrivare a 41 anni di contributi, significa non poter sfruttare la quota 103. Anche se uno ha completato i 40 anni di versamenti. Anche se sommando età e contributi si arriva a 104, il limite dei 41 anni non completati come contribuzione, blocca il pensionamento. Ma chi oggi ha 40 anni di contributi completati e 64 anni di età, probabilmente aveva già nel 2021 62 anni di età e 38 di contributi. E rientrava nella quota 100. A prescindere dal motivo per cui non ha sfruttato quella misura nel 2021 (dimenticanza, poca conoscenza, o voglia di restare al lavoro), oggi può ancora richiamarla. Perché la quota 100 e come vedremo la quota 102, sono cristallizzate da chi ha maturato in requisiti rispettivamente entro il 31 dicembre 2021 ed entro il 31 dicembre 2022.
Ecco i beneficiari della pensione anticipata per quotisti nel 2023
Ancora più evidente quello che può accadere a chi ha completato i 38 anni entro lo scorso 31 dicembre 2022. Infatti chi è nato fino al 1958, se al 31 dicembre 2021 aveva già 38 anni di contributi, può lasciare il lavoro con la quota 102 anche adesso, sfruttando ciò che dicevamo prima per la quota 100, ovvero la cristallizzazione. In pratica chi ha 38 anni di contributi completati già a dicembre scorso, se nel 2022 aveva già 64 anni di età, non deve per forza arrivare a 41 anni per godere della quota 103, ma può virare verso la quota 102 cristallizzata.