È la misura più appetibile tra quelle relative a lavori di ristrutturazione edilizia o di risparmio energetico sugli immobili. Parliamo naturalmente del superbonus 110%. Una misura che in questi anni gli italiani hanno molto utilizzato e che continuano a farlo anche se è piena di problematiche è particolarità. Una di queste riguarda il rischio che in caso di anomalie, il contribuente può perdere il diritto all’agevolazione o può dover spendere dei soldi.
Sconto in fattura, cessione del credito e detrazioni con il Superbonus 110%
Nella stragrande maggioranza dei casi, chi ha utilizzato il Superbonus 110%, lo ha fatto perché conscio di poter sistemare casa senza anticipare soldi. E godendo di soluzioni alternative alla detrazione fiscale nel proprio 730. Infatti per il Superbonus ci sono strumenti quali la cessione del credito e lo sconto in fattura. Meccanismi che possono tornare utili proprio per poter recuperare l’agevolazione senza anticipare soldi. Soggetti privi delle liquidità sufficienti ad operazioni di ristrutturazione oppure incapienti. Sono questi quelli che hanno nello scontro in fattura o nella cessione del credito gli strumenti idonei a poter comunque sfruttare l’agevolazione.
La banca rifiuta l’istanza all’impresa che effettua i lavori
Le banche stanno avendo non pochi problemi ad accettare le richieste delle imprese che effettuano i lavori. Naturalmente nei casi di imprese che accettano lavori con cessione del credito o che provengono dagli sconti in fattura. In pratica le banche hanno perplessità a concedere questo genere di finanziamenti alle imprese e questo finisce con il ricadere sui contribuenti. Infatti con il decreto Aiuti bis il legislatore ha introdotto che tra tutti i soggetti che rientrano nella singola operazione del Superbonus, ci sia la responsabilità solidale. Naturalmente è per i casi di dolo o colpa di uno di loro, ma non solo. Solidarietà significa che le conseguenze di qualsiasi cosa vada storto ricadono su banche, imprese che effettuano i lavori è sugli stessi contribuenti.
Cosa succede se l’impresa non ottiene i soldi dalla banca per la prosecuzione dei lavori
Proprio il contribuente rischia così di restare escluso dal Superbonus. Questo nel momento in cui una banca rifiuta di concedere all’impresa costruttrice la liquidità idonea alla prosecuzione dei lavori. In questo caso l’impresa può chiedere che sia il contribuente stesso a finanziare questa operazione. Sempre che abbia i soldi. Ma anche in questo caso i rischi ci sono. Il contribuente che di fatto è stato costretto a scegliere la via della detrazione autonoma nel 730, se non ha la giusta capienza fiscale, rischia. In questo caso perderebbe proprio il Superbonus o la rata del Superbonus spettante.